Campo Masini: stamani nuovo intervento per demolire le costruzioni abusive
Permessi di soggiorno in nome di Dio sabato davanti alla Questura di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 novembre 2003 19:28
Campo Masini: stamani nuovo intervento per demolire le costruzioni abusive<BR>Permessi di soggiorno in nome di Dio sabato davanti alla Questura di Firenze

Dopo l'analoga operazione del 25 settembre scorso, è proseguito stamani senza incidenti lo smantellamento di alcune costruzioni abusive al campo nomadi Masini. Obiettivo dell'intervento, il ripristino delle condizioni di sicurezza stabilite dall'amministrazione comunale nell'agosto scorso, con la disposizione delle roulotte in modo da permettere sia eventuali vie di fuga, sia l'accesso dei mezzi di sicurezza in caso di necessità. Condizioni di sicurezza che, con la realizzazione di nuovi manufatti in legno costruiti abusivamente, non erano più rispettate.

Sono state smantellate 5 baracche ed una decina di tamponature intorno alle roulotte. Come aveva sottolineato il sindaco Leonardo Domenici a settembre, anche in questo caso si è trattato di "una ulteriore tappa per la nuova completa riqualificazione dell'area, con il definitivo smantellamento del Masini, e va nell'unica direzione di tutela della salute, delle condizioni igieniche e sanitarie e della salvaguardia delle condizioni di vita delle persone che ci abitano". Sono infatti intanto iniziati i lavori per la costruzione delle nuove abitazioni al 'Poderaccio basso', dove troveranno alloggio circa 80 famiglie Rom (500 persone); una volta terminato questo intervento, partirà subito la risistemazione di tutta l'area del Poderaccio alto, dove verranno collocate altre 33 case che ospiteranno i nuclei Rom ora al Masini.

All'operazione di stamani hanno partecipato le forze dell'ordine, la Polizia Municipale, i tecnici del Comune, la Protezione Civile e il Quadrifoglio.
Sono numerose le città che hanno accolto la proposta dei Missionari Comboniani di Castel Volturno di rilasciare il 15 Novembre il Permesso di Soggiorno in Nome di Dio. A Firenze per sabato 15 è stato organizzato un presidio davanti alla Questura.
"La legge Bossi-Fini continua a mietere vittime -spiegano Don Alessandro Santoro e Padre Lino dei Missionari Comboniani- sono tanti, troppi gli uomini e le donne che migrando dai loro paesi d’origine strangolati e schiacciati da questo sistema di morte, si trovano costretti a vivere nascosti, a sentirsi criminalizzati solo per il fatto di voler essere riconosciuti come cittadini! Il governo favorisce questo stato di cose e con le sue leggi mina il cuore della carta costituzionale che all’articolo 3 dice esplicitamente che Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di razza, lingua, condizioni personali e sociali.

E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana…
Non si può rimanere in silenzio, e questo vale come cittadino e tanto più come credente e come cristiano perché attraverso questi sbarramenti e queste norme inumane si ferisce e si umilia il sogno di Dio di una convivialità delle differenze, si rende sempre più impotenti i poveri della terra.

Gesù di Nazareth non è rimasto neutrale, non ha accettato supinamente l’ordine costituito, ha scelto di stare dalla parte dei poveri, si è schierato dalla parte degli oppressi che oggi per noi sono questi pellegrini di un nuovo esodo che non possiamo fermare.
Per questo ci sembra legittimo e ancor più doveroso consegnare i permessi di soggiorno in nome di Dio, quel Dio delle vittime del sistema che si mette a fianco di questa umanità a cui non siamo capaci di dare un posto e una possibilità.
Sabato 15 Novembre alle ore 11 faremo un presidio davanti alla questura in Via Zara e consegneremo i permessi di soggiorno in nome di Dio agli immigrati che ci verranno a trovare.

Ci aspettiamo il sostegno e la presenza di tanti, credenti e non, accomunati dal desiderio di restituire i diritti fondamentali a questi nuovi schiavi.
Il dio dei potenti, delle istituzioni e delle gerarchie anche ecclesiastiche può non trovarsi d’accordo, ma in questa occasione il nome di Dio viene usato correttamente perché Dio non può abbandonare questa umanità umiliata e non schierarsi con loro".

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