Il riconoscimento, che viene conferito ogni anno nel corso della rassegna dedicata all'innovazione all'interno delle pubbliche amministrazioni promossa dall'Anci (associazione dei comuni italiani) che si è appena conclusa a Firenze, ha voluto così premiare l'impegno dell'assessorato regionale all'industria, alle piccole e medie imprese e all'artigianato nel campo della certificazione sociale. Ad assegnare il premio è stata una giuria composta da rappresentanti di Anci, Cesvot, Università di Pisa, Fondazione Michelucci, Cnr, Istituto degli Innocenti, Federconsumatori.
La nostra è la prima regione europea ad adottare la certificazione di responsabilità sociale, così come prevista dallo standard internazionale SA 8000 e a proporla alle imprese nel quadro di un ampio programma di incentivi all'innovazione. SA 8000 implica un approccio globale al tema della qualità, basato su criteri etici ben precisi cui le imprese che adottano la certificazione sono vincolate. La Regione ha inserito all'interno del documento unico di programnmazione dell'Obiettivo 2 una misura che prevede per le aziende la possibilità di accedere a specifici contributi per le piccole e medie imprese che intendono certificarsi.
La Toscana è anche la prima regione ad aver costituito una Commissione etica regionale (presieduta dall'assessore Ambrogio Brenna e formata da 25 componenti, rappresentanti di camere di commercio, associazioni di categoria, sindacati, associazioni no profit e non governative, dei consumatori e degli enti locali) con il compito di condividere il percorso verso la certificazione etica con tutti i portatori di interessi a livello territoriale (stakeholder). Perché condividere il percorso? Perché ciò consente di garantirne la correttezza, di premiare le eccellenze che si manifestano nel territorio e verificare tempestivamente gli eventuali punti di criticità.
"La responsabilità sociale - spiega l'assessore alle attività produttive Ambrogio Brenna - non può essere una semplice operazione di lifting aziendale come, in alcuni casi, è stato per alcune grandi imprese che hanno dovuto affrontare campagne internazionali di boicottaggio.
Non vogliamo che dietro la certificazione si nascondano mistificazioni e per evitare questo è necessario un costante e trasparente confronto con tutte le componenti della società".
Ad oggi sono 57 le imprese toscane che hanno ottenuto i contributi messi a disposizione dalla Regione, mentre 16 hanno già ottenuto la certificazione. Il finanziamento pubblico complessivo previsto fino al 2006 è di circa 32 milioni di euro, di cui oltre 25 milioni di contributi Ue.