Casa: via libera al piano per gli affitti
Finanziaria: sul condono regioni divise
Il Consiglio Comunale di Barberino di Mugello invita la Regione Toscana a respingere la proposta

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 ottobre 2003 13:28
Casa: via libera al piano per gli affitti<BR>Finanziaria: sul condono regioni divise<BR>Il Consiglio Comunale di Barberino di Mugello invita la Regione Toscana a respingere la proposta

Per promuovere gli affitti a canone convenzionato, in attuazione del programma nazionale “20.000 abitazioni in affitto”, sono in arrivo dal ministero 40 milioni di euro per la Toscana. Si tratta di impegni di spesa su mutui quindicennali. A questi la Regione aggiungerà risorse proprie per far fronte a tutte le richieste di interventi cantierabili e coprire la diminuzione di valore dovuta all’attualizzazione dei mutui. Il Consiglio regionale ha infatti approvato un piano operativo, che, sulla base di interventi già individuati dai Comuni, contiene 1.294 nuove abitazioni per un totale di circa 57 milioni di contributi richiesti.

Il piano è stato approvato col voto favorevole della maggioranza e l’astensione del centro-destra. E’ stato Sirio Bussolotti (Ds), presidente della commissione Territorio e ambiente, ad illustrare l’atto specificandone la tempistica e le priorità. Gli interventi – ha spiegato - sono ordinati nel piano secondo alcuni criteri; al primo posto ci sono quelli che riguardano i capoluoghi di provincia (801 appartamenti), come stabilisce il decreto ministeriale che ha dato il via a tutto il programma.

Ma il Consiglio ha deciso di non escludere dal piano i territori periferici ed i Comuni più piccoli. Le case saranno destinate a lavoratori in mobilità, extracomunitari con lavoro stabile, nuclei familiari soggetti a sfratto e che hanno difficoltà a trovare casa ad affitti ragionevoli. In pratica, in cambio di contributi che copriranno fino al 45% dei costi di costruzione, i costruttori (soggetti pubblici o privati) si impegneranno a dare in affitto le case a prezzi accessibili. I canoni non potranno superare il 75% di quelli concertati a livello di “patto territoriale” tra Comuni stessi, associazioni di inquilini e costruttori.

Le opere dovranno iniziare tassativamente entro 13 mesi dalla concessione dei contributi, e terminare entro 20 mesi dall’inizio dei lavori; dopodiché le case saranno assegnate a chi ne ha diritto entro un anno. Il vicepresidente della commissione, Franco Banchi (Udc), ha parlato della necessità di andare incontro alla “zona grigia” di coloro che non possono permettersi affitti a prezzo di mercato ma non hanno i requisiti per le case popolari; Banchi avrebbe preferito però uno spettro più ampio di tipologie di soggetti attuatori e ha dichiarato il proprio voto di astensione.

Il suo collega di partito, Marco Carraresi, ha messo in evidenza che in alcuni casi (ad esempio a Borgo S. Lorenzo) i patti territoriali non sono stati sottoscritti e risulta impossibile determinare il canone. Altri interventi nel corso del dibattito hanno riguardato proprio la questione del canone e dello “sconto” rispetto a quello concertato, che nella proposta iniziale era del 30 e non del 25%. Roberto Caverni (Fi) ha proposto un emendamento per eliminare lo sconto, sostenendo che il canone deve essere determinato autonomamente a livello locale, mentre Ambra Giorgi (Ds) ha presentato un altro emendamento per portarlo dal 30 al 25%, “in coerenza – ha spiegato – con la cifra minima di contributo che otterranno i costruttori, che è appunto del 25%”.

E’ stata la sua versione, alla fine, a prevalere. L’assessore alla casa, Riccardo Conti, ha difeso la scelta dello “sconto”, sostenendo che questo dev’essere un provvedimento per gli inquilini e non per i costruttori.
Meta' delle regioni italiane trovera' il modo di bloccare il condono. Le altre lo faranno. Questa la situazione, secondo Riccardo Illy, governatore del Friuli Venezia Giulia, che insieme agli altri presidenti delle Regioni e' stato ascoltato dalle commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla Finanziaria 2004.

Illy e' uno di quelli che cerchera' di bloccare la misura insieme a Toscana, Campania, Marche, Umbria e Emilia Romagna, attraverso due strade: il ricorso alla Corte Costituzionale o attraverso una legge regionale ad hoc.

Il Consiglio Comunale di Barberino di Mugello in data 06.10.2003 ha invitato il Parlamento italiano a respingere la proposta di Condono Edilizio presente nella proposta di legge Finanziaria ed ha invitato la Regione Toscana a contrastare la possibilità di un nuovo e grave condono edilizio in caso di approvazione da parte del Parlamento, e a presentare formale ricorso alla Corte Costituzionale di concerto con le altre regioni italiane; ad adottare provvedimenti che annullino nel territorio regionale gli effetti del condono sul piano amministrativo.
Ha inoltre impegnato il Sindaco e la Giunta ad operare per una scrupolosa vigilanza affinché in questa fase non vi siano fenomeni di abusivismo sollecitati dall’annuncio del condono.
La proposta di Legge Finanziaria per il 2004, che prevede tra gli altri provvedimenti anche un nuovo condono edilizio, probabilmente incentiva indirettamente e a più riprese il fenomeno dell’abusivismo edilizio;
L’ultimo condono edilizio operato nel 1994 fece registrare a livello regionale un picco di ben 83 mila edifici costruiti illegalmente, quantità poi notevolmente diminuita negli anni successivi;
Nel Comune di Barberino di Mugello furono presentate circa 2250 domande (condono 1985 e condono 1994) di cui ad oggi definite complessivamente nr.

1535, con 27 dinieghi e circa 700 non definite.
Il condono edilizio è una misura che giustifica l’illegalità nei comportamenti dei cittadini, favorisce l’imprenditoria che fa uso di lavoro nero a scapito di quella onesta, può facilitare l’utilizzo di denaro illecito o di dubbia provenienza, costringe i comuni a realizzare onerose opere di urbanizzazione, abbatte qualunque criterio di corretta pianificazione del territorio e, soprattutto, incentiva e rende lecite gravissime ed irreversibili ferite all’ambiente.
In materia urbanistica vi è concorrenza tra la legislazione nazionale e quella delle Regioni, le quali, peraltro, hanno la competenza pressoché esclusiva in materia di edilizia.
La Regione Toscana ha improntato la sua legislazione in materia urbanistica alla sostenibilità ambientale coniugata alla semplificazione delle procedure in materia di edilizia;
e la Giunta Comunale ha approvato la Direttiva n.

42 del 23.09.2003 ad oggetto “ Intensificazione Vigilanza sull’attività Edilizia” con la quale “…considerato l’orientamento del Governo di inserire nella prossima Legge Finanziaria provvedimenti di Condono Edilizio”, richiede al Servizio di Vigilanza Urbana “una intensificazione della vigilanza sull’attività edilizia, in modo particolare nelle zone adiacenti al Lago di Bilancino, al fine di evitare eventuali azioni speculative in vista dell’annunciato Condono Edilizio richiamato in premessa”.

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