Legge sulla caccia: respinta dall’Aula regionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 ottobre 2003 18:42
Legge sulla caccia: respinta dall’Aula regionale

È stata respinta con il voto contrario della maggioranza la proposta di legge sulla caccia presentata dal centro-destra. Il provvedimento proponeva un’estensione delle giornate di caccia, un maggior numero di capi prelevabili giornalmente, l’abolizione della teleprenotazione e la possibilità per le guardie venatorie di cacciare anche nelle zone di residenza. “La nostra proposta si muove sul solco della legge esistente e soprattutto è a carattere sperimentale – ha affermato Lorenzo Zirri, capogruppo di Forza Italia e primo firmatario della legge – Le accuse di inconstituzionalità avanzate in commissione Agricoltura non sono di certo emerse quando è stata approvata la legge tuttora vigente”.

Nell’esporre il provvedimento, Zirri ha ricordato che la nuova legge darebbe l’opportunità ai cacciatori, che hanno scelto un tipo di caccia, di svolgerne anche altri, usufruendo di un pacchetto a pagamento di 20 giornate. Inoltre, sempre secondo il capogruppo di Forza Italia, al posto della costosa teleprenotazione, sarebbe meglio registrare a posteriori gli spostamenti nella regione dei cacciatori, di norma abitudinari. Di parere opposto il consigliere Ilio Pasqui (Ds), che ha parlato di una legge inopportuna, presentata in ritardo rispetto ad un calendario venatorio stabilito da mesi e da una stagione di caccia iniziata in settembre.

“E’ migliore la legge attuale, che offre la certezza dei diritti a cacciatori, ambientalisti e contadini”, ha aggiunto Pasqui. Il consigliere Fabio Pacini (An) ha invece sottolineato che, da parte della maggioranza, non vi è il desiderio di analizzare la proposta ma ci si limita ad osservazioni di forma. “Questa legge risolverebbe il problema di quelle famiglie di cacciatori in cui nonni, padri, figli e nipoti non possono condividere la loro passione venatoria, avendo optato per forme di caccia diverse”, ha affermato Pacini.

Secondo il consigliere, il centro-sinistra rifiuta di migliorare la situazione attuale, ma deve assumersi la responsabilità di questa scelta di fronte ai cacciatori. Dal consigliere Luciano Ghelli (PdCI) è venuto l’invito a non modificare la normativa attuale per non far risorgere le tensioni fra mondo venatorio e ambientalisti. D’accordo Fabio Roggiolani, presidente della commissione Agricoltura, che ha sottolineato come con questa legge verrebbe sconvolto l’equilibrio fra cacciatore e ambiente, costruito a fatica nel corso degli anni.

“Con l’abolizione della teleprenotazione si avrebbe un nomadismo dei cacciatori non più gestibile e controllabile”, ha concluso Roggiolani.

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