Il sistema delle cooperative in toscana
Due ricerche promosse dall'Osservatorio regionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 ottobre 2003 19:02
Il sistema delle cooperative in toscana<BR>Due ricerche promosse dall'Osservatorio regionale

FIRENZE - Qualificare, innovare, puntare sul capitale umano, esplorare nuovi territori come la gestione dei servizi di utenza anche grazie a misure di sostegno sempre più mirate alle esigenze di un settore contraddistinto spesso dalla micro dmensione. Punti di forza e zone di criticità, qualità ed evoluzione dell'occupazione, effetti dei finanziamenti pubblici sul sistema toscano delle cooperative. E' quanto emerge dalle ricerche realizzate per l'Osservatorio regionale della cooperazione che vengono presentate oggi in Regione nel corso di una conferenza stampa.
Le ricerche sono il secondo prodotto promosso dall'Osservatorio nato grazie alla collaborazione fra Regione, Unioncamere Toscana e le associazioni regionali delle imprese cooperative Legacoop, Confcooperative, Agci, Unci con l'obiettivo di approfondire la conoscenza di un settore che, con le sue 3.800 imprese, incide per circa il 4 per cento sull'occupazione regionale.

Un settore che, con la sua peculiare fisionomia, aggiunge al complesso sistema economico toscano elementi di qualità sociale, partecipazione, solidarietà legati alla natura stessa del modello di impresa. E' anche per questo che la Regione lo segue con particolare attenzione.
"Non è un caso che negli ultimi anni la Regione stia lavorando per dare sistematicità agli interventi sulla cooperazione - spiega l'assessore alle attività produttive Ambrogio Brenna - perché ciò avviene mentre si imbocca con decisione la strada di uno sviluppo sostenibile che non punta solo sulla quantità ma sulla qualità, non solo sul cosa e sul quanto, ma anche sul come si produce, con sempre piu’ consapevolezza del valore della “certificazione di responsabilita’ sociale” certificazione che incontra i favori delle imprese, dei lavoratori e dei consumatori.

Uno sviluppo attento alla qualità e agli aspetti sociali del produrre non può ignorare un settore come la cooperazione, un universo che ha in Toscana radici profonde, che lo rendono in qualche modo diverso e peculiare". Dopo l'analisi della consistenza del sistema cooperativo presentata lo scorso anno, sono due i temi presi oggi in esame rispettivamente da Pier Angelo Mori, docente alla facoltà di economia e commercio dell'Università di Firenze e Franco Bortolotti, ricercatore dell'Ires Toscana.

Il primo affronta il tema dell'impatto economico delle politiche di sostegno al settore, mentre il secondo studia più da vicino l'occupazione nei suoi aspetti qualitativi e quantitativi. Ciò che emerge nel primo caso è la necessità di puntare su provvedimenti più mirati, che servano a valorizzare il capitale umano, in altre parole a dare più peso alla formazione e alla riqualificazione degli operatori. Quanto ai settori di attività, l'indagine sottolinea come l'impresa cooperativa si dimostri lo strumento più idoneo per una gestione partecipata dei servizi da parte dei cittadini utenti.


Dall'analisi dell'occupazione emergono con chiarezza i segni di specificità del sistema cooperativo, che danno forza al valore sociale del lavoro, contribuiscono alla creazione di nuova ricchezza e nuova occupazione, all'integrazione dei soggetti deboli. La crescita del movimento cooperativo in Toscana negli anni dal 1996 al 2002 ha significato un aumento dell'occupazione del 34,4%, in buona parte concentrato nei settori dei servizi. L'altra faccia della medaglia è costituita dalla piccola e piccolissima dimensione della maggior parte delle imprese (quelle con meno di 9 dipendenti rappresentano l'80 per cento del totale) mentre il 90 per cento degli addetti si concentra in quelle di maggiori dimensioni che rappresentano appena il 20 per cento del totale.

"Le informazioni raccolte nelle due indagini - afferma Brenna - costituiscono materiale prezioso per la messa a punto, da parte della Regione, di interventi ad hoc". L'assessore ha ricordato come la Toscana sia stata la prima regione a sottoscrivere, la convenzione di subentro al contratto fra Coopercredito spa e ministero delle attività produttive e il protocollo integrativo che hanno permesso di sbloccare i finanziamenti della legge Marcora. Nel corso di quest'anno sono stati erogati 4 milioni e 33 mila euro.

Gli interventi hanno riguardato 8 progetti per un investimento di oltre 8 milioni di euro che hanno interessato 505 lavoratori di cui 107 dipendenti non soci. Nel corso della conferenza stampa è stato presentato anche il nuovo sito della cooperazione realizzato all'interno del sito web della Regione Toscana.

“L’EVOLUZIONE DELLA STRUTTURA DELL’OCCUPAZIONE NEL SISTEMA COOPERATIVO TOSCANO”
Una precedente indagine svolta dall’IRPET (2002), sul sistema cooperativo toscano, ha presentato un’analisi della situazione, basata sui dati disponibili forniti dalle fonti ufficiali, mostrando come le cooperative siano ormai una realtà importante e consolidata, con rilevanti diramazioni nei vari settori economici.

Tuttavia la presenza di un solido tessuto di imprese cooperative pone anche alcuni quesiti sulla sua rilevanza qualitativa, riguardanti, ad esempio la funzione di tutela della manodopera, delle sue prospettive di mobilità socio – professionale e di accrescimento del capitale umano che si pongono nello specifico della proprietà cooperativa; inoltre si pensi anche alla necessità di approfondire il ruolo nel superamento della marginalità sociale, attraverso l’applicazione dei principi mutualistici allo specifico della cooperazione sociale.

Da questi elementi discende la necessità sia di approfondire le conoscenze quantificate di natura occupazionale, che di andare oltre le stesse, verso valutazioni necessariamente anche di tipo qualitativo. La nostra indagine è mirata ad obiettivi conoscitivi, rappresentati da: la tendenza dell’occupazione nel settore cooperativo; l’identificazione delle tipologie di lavoro che si vanno affermando nel mondo cooperativo, tenendo conto della scomparsa del socio – lavoratore come fattispecie giuslavoristica; l’identificazione dei fattori che favoriscono l’evoluzione quantitativa e qualitativa delle cooperative.
Complessivamente gli obiettivi conoscitivi di questa indagine sono di sistematizzazione e articolazione della conoscenza sui dati quantitativi dell’occupazione nel sistema cooperativo, ma soprattutto di conoscenza dei suoi aspetti qualitativi, di comprensione delle sue differenze, specificità e dinamiche.

Il rapporto si articola su quattro capitoli secondo una logica che procede da un inquadramento generale fino ad arrivare ad uno spaccato, piuttosto consistente, del sistema cooperativo, analizzato in virtù dell’indagine telefonica e delle interviste dirette, aventi taglio qualitativo. Nel primo capitolo viene svolta una breve rassegna dei dati statistici, che consentono di ricavare i “numeri” della cooperazione in Toscana, per poter delineare lo sfondo su cui collocare il lavoro e in particolare quanto deriverà dall’indagine condotta sulle cooperative tramite le interviste telefoniche e dirette.

Verranno esposti i dati Istat, relativi al censimento intermedio del 1996, che sebbene carenti da un punto di vista settoriale, in quanto mancano i dati sull’agricoltura e i servizi alla persona, costituiscono in ogni caso un imprescindibile basamento informativo; i dati del censimento 2001 ancora non sono disponibili a livello disaggregato per forma giuridica e per settore. Per il periodo 2000 – 2002, verranno analizzati i dati di fonte Infocamere. Nel capitolo 2 abbiamo sviluppato una sintetica analisi del rapporto di lavoro nella cooperazione, alla luce del recente processo di razionalizzazione normativa che ha riguardato la figura del socio lavoratore con la legge 142/2001, effettuando una breve comparazione con la situazione precedente l’introduzione di tale provvedimento legislativo.

Il fine di questo capitolo è quello di chiarire, da un punto di vista teorico, alcuni aspetti riguardanti il rapporto di lavoro che verranno poi approfonditi con l’indagine condotta sulle cooperative.
Le risultanze delle due modalità d’indagine seguite vengono esposte separatamente nei due capitoli successivi. Il capitolo 3 riguarda i risultati dell’indagine telefonica ed ha un chiaro taglio quantitativo; in particolare verrà analizzato la situazione dell’occupazione con riferimento ai settori e alle tipologie contrattuali, considerando anche l’impatto dei lavori atipici.

Per inquadrare meglio i settori di attività delle cooperative indagate è stata costruita una matrice che mette in relazione i settori della classificazione Ateco – Istat, con le sezioni di iscrizione presso il registro prefettizio.
A partire dalle coordinate e dai dati di base individuati con l’indagine quantitativa, sono state realizzate una serie di interviste dirette a un numero selezionato di cooperative toscane e ad alcuni rappresentanti del mondo della cooperazione (dirigenti di centrali cooperative).

Si tratta di interviste aventi chiaro carattere qualitativo volte a focalizzare l’attenzione su alcuni elementi difficilmente individuabili con le interviste telefoniche. Infine nel capitolo 5 sono contenute alcune valutazioni di sintesi. Nello schema riportato di seguito viene illustrata l’articolazione della ricerca; possiamo vedere come il contenuto dei primi due capitoli rappresenti la base su cui adagiare le considerazioni riguardanti l’indagine telefonica e le interviste qualitative che consentono di approfondire alcune tematiche quali per esempio i percorsi d’impresa o la regolazione del lavoro.

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