Il coreografo Micha van Hoecke chiude il Festival Armunia Festival il 21 e 23 agosto, con due spettacoli, uno a Castiglioncello e l’altro a Marina di Castagneto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 agosto 2003 12:39
Il coreografo Micha van Hoecke chiude il Festival Armunia Festival il 21 e 23 agosto, con due spettacoli, uno a Castiglioncello e l’altro a Marina di Castagneto

“Concerto”, in programma a Castello Pasquini giovedì 21 agosto alle 21,15, è la testimonianza del lungo percorso di attività del maestro van Hoecke alla guida della compagnia l’Ensemble, che proprio a Castello Pasquini ha residenza artistica. Per sabato 23 agosto alle 20.30 , invece Micha proporrà sulla spiaggia di Marina di Castagneto non la replica di “Concerto”, come inizialmente annunciato, ma uno dei suoi cavalli di battaglia di quest’estate: “Carmina Burana”con i ballerini dell’Ensemble, Luciana Svignano e Marco Pierin.


Per Giovedì 21 agosto alle 21,15 a Castello Pasquini di Castiglioncello L’Ensemble di Micha van Hoecke porterà in scena “Concerto”con la partecipazione di Luciana Svignano. Il programma della serata prevede un collage di pezzi noti della compagnia e alcune novità assolute:

IL SIGNOR BRUSCHINO, Musica: Gioacchino Rossini, da “Adieu a l’Italie”
Produzione Ravenna Festival
Con una ricchissima gamma di invenzioni coreutiche Micha van Hoecke da vita alla sinfonia de Il Signor Bruschino.

I ballerini seduti come orchestrali mimando con le braccia l’ingresso dei vari strumenti nella celebre sinfonia del Signor Bruschino di G.Rossini realizzando una stupenda prova d’orchestra che attraverso una impeccabile esecuzione raggiunge risultati indimenticabili.

COSTRUZIONE (TIC TIC), Musica: Steve Reich, Produzione Maggio Musicale Fiorentino
Micha van Hoecke realizza, sulla musica di Steve Reich “Music for Pieces of Wood” scritta per “cinque legnetti intonati”, una coreografia che è un intreccio senza tempo e senza un vero andamento narrativo in cui al posto della drammaturgia vive un repertorio di gesti inventati ad hoc dai ballerini e che sembra tener conto delle motivazioni teoriche –estetiche del compositore americano quando auspicava che la nuova danza occidentale doveva soddisfare il desiderio fondamentale di un movimento ritmico regolare, desiderio che non cessa di manifestarsi come pulsione soggiacente a tutta la danza.

APPUNTI PER UN BALLETTO dal racconto “La danza immobile” di Tonino Guerra
Estratto dal Premio Ravenna Festival 2003 a Tonino Guerra ricordando Federico Fellini
Coreografia di Micha van Hoecke
Musiche di Nino Rota
Interpreti : Ensemble di Micha van Hoecke

OMAGGIO A MICHELANGELO ANTONIONI
presentato all’Auditorium di Roma in occasione del compleanno del grande Maestro.
Ispirato a “ Zabrinskj Point” e “Deserto Rosso” di M.Antonioni
Coreografie di Micha van Hoecke
Interpreti:Ensemble di Micha van Hoecke

PASSAGE (LA VIE DU CYGNE), Musica : “Quintetto per archi in Do maggiore” di Franz Schubert
Produzione Teatro alla Scala di Milano 2003
Interprete Luciana Savignano
Creazione Micha van Hoecke per Luciana Savignano presentata in prima assoluta nel giugno 2003 al Teatro alla Scala di Milano
“Una stanza d’ospedale.

Un letto vuoto, un’assenza, una perdita. Entra una persona che popola lo spazio con i suoi ricordi. Entrano figure, affetti e presenze. Un vissuto personale si dilata in una riflessione sul senso della assenza.Il pensare ad una nuova creazione per Luciana Savignano e per il Ballo della Scala, con tutta la partecipazione emotiva e professionale che questo ha comportato, ha subito innescato un collegamento al quintetto di Schubert, compositore adorato del quale avevo addirittura tappezzato una stanza di ritratti.


Tutto portava nella stessa direzione, e a Luciana, l’interprete più delicata e sensibile per dare corpo a quella disperazione del quotidiano che si trasfigura, attraverso l’arte e la danza, per passare ad una dimensione in cui nulla è perso, in cui gli affetti si ricongiungono.
Non più il cigno diventa ballerina, a interpretarne la morte: è la ballerina che si trasfigura in cigno, è la danza, l’arte che supera le barriere, dà senso alla vita, alle esperienze e permette di pensare che tutto ciò che succede, a livello personale e nel mondo, è un passaggio …” scrive Micha van Hoecke.

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