Incendi: distrutti 7 ettari di bosco a Montalcino
A fuoco boschi tra Reggello, Piandiscò e Pietrapiana
Grave la crisi idrica nel territorio di Arezzo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 agosto 2003 18:36
Incendi: distrutti 7 ettari di bosco a Montalcino<BR>A fuoco boschi tra Reggello, Piandiscò e Pietrapiana<BR>Grave la crisi idrica nel territorio di Arezzo

Un vasto incendio si è sviluppato oggi pomeriggio nei boschi tra Reggello, Piandiscò e Pietrapiana, tutti centri nel fiorentino. I focolai sono stati individuati in più punti. I bagnanti del lago di Bilancino sono stati invitati ad allontanarsi per consentire agli aereoplani Canadair di effettuare in sicurezza i carichi di acqua. Le alte temperature e il vento rendono ancora più difficoltosa l'opera di spegnimento.
Un incendio ha distrutto oggi sette ettare di bosco a Montalcino, in provincia di Siena.

I vigili del fuoco, insieme alla forestale e a due elicottero, hanno impiegato quattro ore per spegnere le fiamme.
“Ci vediamo costretti ad assumere un provvedimento drastico con un’ordinanza di ulteriore restringimento degli attingimenti da tutti i corsi d’acqua superficiali del nostro territorio – spiega il Presidente della Provincia Vincenzo Ceccarelli. Si tratta di una scelta dolorosa, ma indispensabile per salvaguardare il minimo vitale dei corsi d’acqua, anche se va a colpire un’agricoltura già in grave difficoltà a causa di altre calamità che hanno colpito il nostro territorio quali le brinate primaverili e le grandinate dei mesi scorsi”.

La decisione di vietare gli attingimenti su tutti i corsi d’acqua ha una significativa eccezione che riguarda i tratti di Arno e Tevere a valle degli invasi di Levane e di Montedoglio. I rilasci garantiti dagli invasi consentono, infatti, di mantenere stazionarie le condizioni di questi fiumi a valle delle dighe. Saranno invece vietati, e questa è una novità, gli irrigatori ad alta efficienza che fino ad oggi erano stati sempre salvaguardati. “Le condizioni davvero precarie del Canale Maestro della Chiana, dal quale avvengono gli attingimenti per questo tipo di irrigazioni, ci impongono questa scelta”, prosegue Ceccarelli.

La Provincia, una volta terminato il periodo di siccità, farà una valutazione dei danni subiti dall’agricoltura ai fini della richiesta dello stato di calamità. “Non c’è dubbio che i danni saranno ingenti: ad oggi infatti sono già andati persi il 50% del raccolto di cerali ed il 60% delle colture foraggiere, mais e girasole non sono in condizione di redditività, il raccolto delle olive è irrimediabilmente compromesso. Restano speranze di salvare la stagione della vendemmia, a condizione però che ci sia pioggia nelle prossime settimane e non ci siano violente grandinate”, spiega ancora il Presidente della Provincia.

Nessun rischio, invece, per quanto riguarda l’utilizzo ai fini idropotabili: le piogge del periodo autunno-inverno hanno infatti riempito le falde che vengono utilizzate per questo scopo. La Polizia provinciale effettuerà i controlli per far rispettare l’ordinanza, che scatterà l’otto agosto, ma da questo punto di vista il rapporto con gli agricoltori è buono. “Abbiamo costituito un tavolo di lavoro del quale fanno parte le associazioni di categoria ed assumiamo insieme le decisioni. Del resto la situazione di quest’anno è talmente chiara, nella sua drammaticità, da far si che tutti si rendano conto che non si può fare diversamente”, conclude il Presidente della Provincia Vincenzo Ceccarelli.

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