Cartolarizzazione di alloggi degli enti previdenziali, l'assessore Albini: "La politica scellerata del governo aumenterà la tensione abitativa"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 luglio 2003 07:09
Cartolarizzazione di alloggi degli enti previdenziali, l'assessore Albini:

Il secondo programma di cartolarizzazione e vendita degli alloggi degli enti previdenziali, rischia seriamente di aumentare la tensione abitativa nelle grandi città, creando un allarme sociale evidente. La denuncia arriva dall'assessore alle politiche per la casa, anche in qualità di coordinatrice della consulta Casa dell'Anci Tea Albini e dal sindacato degli inquilini Sunia, che ha già avviato azioni giudiziarie coordinate (a Milano, Bologna, Firenze e Roma) nei confronti del decreto 3 aprile 2003.

In sostanza - sostiene il Sunia - le condizioni attuali di vendita degli alloggi prevista nella seconda cartolarizzazione costringeranno buona parte delle famiglie a rinunciare al diritto di prelazione favorendo così, di fatto, le grandi società immobiliari private che potranno partecipare all'acquisto, assicurandosi a prezzi "fortemente appetibili" rilevanti proprietà con conseguenze facilmente intuibili per gli inquilini. I problemi principali evidenziati del Sunia i possono quindi riassumere in una disparità di trattamento fra inquilini (rispetto alla prima cartolarizzazione), in un allargamento dell'area di esclusione all'acquisto con l'inevitabile conseguenza dell'aumento della tensione abitativa.

"Questa operazione - ha spiegato l'assessore Albini -, che evidenzia una politica scellerata del governo, avrà un grande impatto a livello nazionale e riguarda circa 2000 famiglie nella nostra città, molte delle quali con caratteristiche di poter accedere a un alloggio pubblico. Viste le condizioni di vendita, molti nuclei familiari non potranno procedere all'acquisto e si rivolgeranno all'Amministrazione Comunale, con l'accentuazione della pressione abitativa. Se alle quasi 5000 domande presenti in graduatoria Erp se ne aggiungono anche altre, capite bene i numeri del fenomeno.

Con questa operazione viene fortemente leso un diritto fondamentale come quello della casa. I Comuni però non hanno né i mezzi né le possibilità né i finanziamenti per rispondere. Al di là della denuncia politica e l'individuazione di percorsi parlamentari, cosa che peraltro stiamo già facendo, non abbiamo grandi spazi di manovra". L'assessore Albini ha anche annunciato che domani sarà a Roma per richiedere al governo una conferenza nazionale sulla casa: "Dopo la totale assenza di fondi per l'edilizia residenziale pubblica e il taglio netto ai contributi per il sostegno alla locazione, quello della vendita del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali aggrava in modo significativo la situazione".

"Auspico - ha detto ancora l'assessore Albini - che i parlamentari, che hanno bocciato il decreto per la vendita degli alloggi militari, dimostrino anche in questa occasione, di ben più grande portata, la stessa responsabilità". In conclusione l'assessore Albini ha respinto in modo fermo a coloro che hanno rivolto al Comune di Firenze accuse di agire allo stesso modo in relazione alla vendita del patrimonio immobiliare: "Anzitutto l'Amministrazione Comunale non vende alloggi di edilizia residenziale pubblica, ma di altra provenienza.

E poi si tratta di numeri decisamente piccoli. Nel caso poi la famiglia non possa esercitare il diritto di prelazione, concordiamo assieme una nuova sistemazione. Noi non mettiamo nessuno per strada. Se lo Stato facesse altrettanto non ci troveremmo di fronte a questa situazione".(fd)

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