“Silvestro Lega da Bellariva al Gabbro”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 luglio 2003 16:40
“Silvestro  Lega  da Bellariva al Gabbro”

Nelle sale del Castello Pasquini di Castiglioncello si inaugura il 19 luglio , la mostra “Silvestro Lega da Bellariva al Gabbro”. L’iniziativa, che ha l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e il Patrocinio della Regione Toscana, è promossa dal Comune di Rosignano Marittimo , attraverso il Centro per l’Arte “Diego Martelli”- Archivi dell’800 e del ‘900 e con la consueta collaborazione della Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti di Firenze. Curata da Francesca Dini, l’esposizione , che si protrarrà sino al 19 ottobre 2003.,presenta oltre sessanta opere di Lega posteriori al 1870, completando, di fatto, l’analisi della vicenda artistica di uno dei maggiori protagonisti della pittura italiana dell’Ottocento.

In particolare sarà possibile ammirare un nucleo consistente di dipinti di rara bellezza, che non vengono esposti da circa cinquanta anni. Queste opere , in parte provenienti da una prestigiosa raccolta privata, renderanno possibile studiare, anche attraverso gli approfondimenti critici che compaiono in catalogo, le ultime ricerche del pittore. Silvestro Lega fu, come noto, una delle maggiori personalità della compagine macchiaiola. Nato a Modigliana (Fo) nel 1826 , dopo aver frequentato l' Accademia di Firenze , aderisce all' istanza Macchiaiola nel 1860.

La poetica macchiaiola è evidente soprattutto nei dipinti çon paesaggi, mentre in un primo tempo le immagini con scene di vita quotidiana mantennero elementi riconducibili all'educazione purista. Non ebbe grande riscontro mentre era in vita e condusse un'esistenza travagliata e misera. Schivo ed introverso e più o meno coetaneo di Giovanni Fattori, ebbe anch’egli modo di attraversare le vicende artistiche del secolo, rimanendo sostanzialmente fedele alle ragioni più intime della propria anima e ed evidenziando una sofferta inquietudine.

Il rapporto di Silvestro Lega con il territorio di Rosignano Marittimo non appartiene propriamente alle esperienze che i suoi compagni macchiaioli si trovarono a vivere nella Villa Martelli di Castiglioncello negli anni Sessanta dell’Ottocento. Esso ha invece a che vedere con il cammino artisticamente fecondo quanto solitario del maturo pittore romagnolo che in un momento avanzato del suo percorso si trovò a vivere e a lavorare nella campagna del Gabbro, nell’entroterra di Castiglioncello. Un documentario sui Macchiaioli, realizzato in occasione della mostra, arricchirà il materiale raccolto presso il Centro per l’arte Diego Martelli.

Il documentario ripercorrerà la vicenda di questo straordinario gruppo di artisti, attraverso la ricostruzione dei luoghi e tableaux vivants ispirati ai dipinti più significativi. (a l )

In evidenza