Un sito per tutti gli immigrati in Toscana: ma non solo per loro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 luglio 2003 08:06
Un sito per tutti gli immigrati in Toscana: ma non solo per loro

L’ha realizzato l’Anolf Cisl, l’Associazione nazionale Oltre le frontiere che opera dal 1989 e conta nella nostra regione già oltre 7.500 iscritti. Un sito ricco di curiosità, numeri, ricerche ed anche foto, con tutte le norme più aggiornate perché gli immigrati possano conoscere i loro diritti e i loro doveri: dai permessi di soggiorno ai contratti di lavoro.
Internet è diventato un strumento diffuso di comunicazione e tutto sommato dai costi abbastanza accessibili, anche per chi non dispone a casa di un computer proprio.

“Sono numerosi anche in Toscana – sottolinea il vicepresidente ed assessore alle politiche sociali, Angelo Passaleva - gli immigrati che affollano gli Internet point delle città: navigano sulle pagine dei giornali del proprio paese, per mantenere un contatto diretto con la nazione che hanno lasciato, si scambiano e-mail e foto con familiari ed amici, talvolta si guardano pure attraverso una webcam”.
”Ma questo sito – aggiunge - potrà diventare uno strumento utile anche per chi non è partito da lontano e vuole solo conoscere meglio questi nostri concittadini, sfatando più di un luogo comune”.

Assieme a Passaleva erano a Palazzo Bastogi per la presentazione del sito, on-line da stamattina, anche il segretario regionale della Cisl Gianni Salvadori e il presidente dell’Anolf Cisl Mauro Scotti.
“Questo sito – ha spiegato proprio Gianni Salvatori - vuole rappresentare uno sforzo della Cisl Toscana, che conta tra i suoi iscritti migliaia di immigrati, per trovare nuove modalità di comunicazione: uno strumento in più di cui gli immigrati potranno disporre per affrontare e risolvere le tante problematiche a cui ogni giorno vanno incontro.”
“La Cisl – conclude - è convinta che gli immigrati non siano soltanto una risorsa necessaria per la nostra economia, ma anche persone che hanno diritti e doveri nei confronti dello Stato e delle sue articolazioni.

Per questo pensiamo che siano maturi i tempi per un dibattito che possa portare a riconoscere loro il diritto di voto nelle amministrative”.
Pagine sempre aggiornate: dall’inglese all’arabo al cinese. E’ un sito in progress, che sarà aggiornato settimanalmente. Le pagine sulle nuove norme per i permessi di soggiorno, i documenti richiesti, l’obbligo recente di rilasciare le proprie impronte digitali sono quelle tradotte in più lingue: inglese, francese, spagnolo, arabo e cinese.

Presto sarà inserito anche l’urdu, la lingua più diffusa in Pakistan. Tutto il resto al momento è solo in italiano.
Notizie, approfondimenti e consulenze on-line
Ci sono notizie in pillole (i diritti per chi aspetta un figlio o i ricongiungimenti familiari solo per citarne alcune), sintesi da leggere velocemente ma anche approfondimenti e ricerche. Sul sito dell’immigrazione in Toscana troviamo così tutti i contratti di lavoro aggiornati siglati in Italia: l’abc dei diritti del lavoratore, quale orario uno è tenuto a rispettare, cosa fare in caso di malattia od infortunio, i diritti di chi aspetta un figlio.

Quello che a noi pare scontato, non è detto infatti che lo sia per l’immigrato. Sono previste anche vere e proprie consulenze online e risposte a quesiti da parte di esperti.
La voce di casa
Non poteva mancare naturalmente un’edicola telematica, con i link ai principali quotidiani online italiani ma anche di tutto il mondo (soprattutto del terzo mondo): dall’Albania all’Ucraina, dal Perù alla Costa d’Avorio, dal Marocco alla Cina, dalla Nigeria ed il Ghana alle Filippine.

Notizie di casa a portata di un semplice click.
Le foto
Conosciamo gli immigrati per quello che sono qui da noi: poco sappiamo spesso dei loro paesi, spesso ben poco anche di come vivono in Toscana. Sul sito ci sono le loro foto, dei loro cari, dei quartieri dove abitavano prima di partire: una sorta di grande album di famiglia. A raccoglierle è stato Andrea Abati, fotografo di Prato. C’è un’istantanea scattata alla fine degli anni Quaranta: mamma, babbo e i due figli, sul retro l’utilitaria carica di bagagli.

“La mia famiglia allora aveva già l’auto – si legge in un’ annotazione a mano appena sotto – E pensare che oggi per me è difficile acquistarne una”. Accanto alle foto del passato, le istantanee del presente: un angolo in casa dove pregare, i figli in una recita a scuola, al lavoro in una fabbrica tessile.
I numeri
C’è naturalmente anche una sezione dedicata alle statistiche degli immigrati toscani, redatta in collaborazione con l’area statistica della Regione. Online pure la sintesi dei dossier Caritas 2001 e 2002 sull’immigrazione.


Dal taoismo a come ti scrivo il cinese. Sono tante le curiosità sparse per il sito. Puoi scoprire che, visto che negli anni sono cambiate le regole e i metodi di trascrizione dal cinese, Mao Tse Tung si scriverebbe oggi Mao Zedong, che Wenzhou e Wenchou sono la stessa città e che tra Zhejiang e Zhejing non c’è differenza: errori che possono portare gli uffici della questura o del Comune a conteggiare due volte la stessa persona, rendendo difficile ogni successivo confronto. Un vademecum a disposizione dunque anche della pubblica amministrazione.

A Prato su 8849 permessi di soggiorno rilasciati a cinesi ne sono stati conteggiati 125 sbagliati. Per lo Zhejiang c’erano ben trenta grafie diverse, per il Fujian dieci.
C’è una ricerca anche sulla religione dei cinesi – brevi cenni sul confucianesimo, il taoismo e i buddisti – un’altra sull’immigrazione e la criminalità organizzata cinese curata da Renzo Rastrelli ed una terza sulle regolarizzazione in Toscana a dicembre dell’anno scorso.
I residenti regolari erano 94.467 alla fine del 2001
Ogni cento toscani, tre stranieri: i numeri sugli immigrati in Toscana
Nel 2000 gli immigrati regolari in Toscana erano 114.972 e quasi la metà soggiornava da noi da almeno cinque anni.

Diventano 140 mila con la correzione, usata dall’Istat, per tenere conto anche dei minori inseriti nello stesso permesso di soggiorno dei genitori. Alla fine del 2001, dato Caritas, se ne contavano solo 94.467 (-17,8%), il 2,7 per cento di tutti i toscani che risiedono nella regione e che superano di poco i 3 milioni e mezzo. In parte è dipeso dalla ‘ripulitura’ degli archivi del ministero. Nonostante la flessione dell’ultimo anno dal 1995 al 2001 gli stranieri sono comunque cresciuti dell’81,9%.

Arezzo è la provincia che ha registrato l’incremento maggiore (+149%, dal 1995 al 2001). A Prato gli immigrati sono triplicati: ma allora la città laniera non faveca provincia e i dati sono quindi ufficiosi.
Vincono gli albanesi, seguiti dai cinesi
Ogni cento immigrati regolari che soggiornano in Italia quasi la metà è europeo (47%), un quarto (24%) è asiatico, poco meno di un quinto africano (18%) ed un decimo (10,5%) americano. Su tutto il territorio regionale sono presenti 161 diversi gruppi nazionali, ma i primi cinque coprono da soli il 48% delle presenze contro il 45,9% di due anni fa.

I più numerosi sono gli albanesi (16.824, 17,8%), seguiti dai cinesi (11.191, 11,8%) e marocchini (7.965, 8,4%). Al quarto e quinto posto ci sono rumeni (5.369) e filippini (4.028). Ogni cento permessi di soggiorno riconosciuti in Toscana 79 hanno riguardato immigrati tra i 18 e i 60 anni, 17 sono stati consegnati a minori ed appena 4 ad ultrasessantenni. I minori in quattro anno sono più che raddoppiati.
Il caso di Firenze e di Prato
A Prato gli immigrati erano 10.717 nel 1999, 14.141 nel 2000 e 11.943 alla fine del 2001.

A Firenze, dove si concentra poco meno del 30 per cento di tutti gli immigrati della regione (subito dopo viene Prato con il 12,6% ed Arezzo, in crescita, con il 10,8) se ne contavano 28.340 nel 1999, 42.963 nel 2000 e 27.258 nel 2001.

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