Dal 2002 ad oggi la Toscana ha presentato 19 ricorsi alla Corte Costituzionale. Il motivo è sempre lo stesso: il Governo vara decisioni e leggi in netto contrasto con la riforma del Titolo V della Costituzione. Ai numerosi provvedimenti che calpestano l'autonomia di tutte le Regioni (legge finanziaria, localizzazione grandi opere, decreto sblocca-antenne, ecc), si sono aggiunte diverse decisioni contro la Toscana: dalla norma per l'esercizio dei poteri sostitutivi nei confronti degli Enti locali alla nomina del presidente del parco dell'Arcipelago e di quello dell'Appennino, fino a quella recente del commissario al porto di Livorno, contro cui presenteremo il ventesimo ricorso.
Mai nei rapporti Regione-Governo si era raggiunto un tale livello di conflitto, sia per la quantità delle violazioni che per la loro qualità. Fatti che dimostrano, meglio di tante parole, quali siano i veri obiettivi dei ministri di questo Governo: usare le Istituzioni per perseguire obiettivi di schieramento politico e di partito. Ad ammetterlo è lo stesso Matteoli: "Ai Ds interessava dare un contentino alla Margherita… perché avrei dovuto risolvere io un problema interno al centrosinistra?".
Come dire: il Governo non farà mai nomine d'intesa con le Istituzioni regionali. Per loro il criterio della competenza e le scelte delle Istituzioni locali non contano nulla. La nomina fatta al porto è illegittima e dannosa. Illegittima, perché il Governo non ricercando l'intesa prevista dalla legge ha violato in maniera evidente le prerogative della Regione. Dannosa, perché imporre un commissario al porto di Livorno, con compiti di sola ordinaria amministrazione, costituisce un grave danno per la città e per le prospettive di crescita di questa infrastruttura che è la più importante della Toscana.
Per questo la nomina fatta è da rispedire al mittente. Il porto ha bisogno di essere governato, non commissariato.
I 19 ricorsi che la Regione ha presentato alla Corte Costituzionale contro altrettanti atti del Governo si possono riassumere in quattro punti. La nomina del presidente del parco dell'Arcipelago e di quello dell'Appennino Tosco-Emiliano (nel caso di quest'ultimo il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato da Toscana e Emilia, respingendo la nomina del ministro Matteoli).
L'esercizio dei poteri sostitutivi nei confronti degli Enti locali. La questione relativa alla localizzazione delle 'grandi opere'. Il decreto che riguarda le procedure di installazione e realizzazione degli impianti di telecomunicazione.