Ad ottobre via ai provvedimenti nelle città più a rischio smog

Redazione Nove da Firenze
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08 luglio 2003 18:57
Ad ottobre via ai provvedimenti nelle città più a rischio smog

FIRENZE- Regione ed enti locali si siederanno entro luglio ad uno stesso tavolo per definire un pacchetto di misure anti-inquinamento da proporre e discutere con le associazioni di categoria. Il piano triennale di provvedimenti verrà applicato a partire dal prossimo ottobre nei comuni che risultano più lontani dagli obiettivi stabiliti dai parametri europei per il 2005 e per il 2010, in base alla classificazione del territorio regionale attualmente in corso. L’annuncio è arrivato stamani dall’assessore regionale all’ambiente Tommaso Franci.

“Si tratta di un piano a doppio regime – ha spiegato l’assessore concludendo un convegno organizzato dal Gruppo Verdi, che si è svolto nella Sala del Gonfalone del Consiglio Regionale – che da un lato punta a una limitazione progressiva dei mezzi di trasporto obsoleti, compresi quelli commerciali finora esentati dalle restrizioni di circolazione, e dall’altro stabilisce degli incentivi per consentire il rinnovo del parco mezzi. Il pacchetto di provvedimenti scatterà a partire dai comuni che raggiungono i maggiori livelli di inquinamento, con l’obiettivo di ricondurre i valori rilevati nei limiti consentiti.

In questo ambito va riconosciuto che le emissioni di alcuni inquinanti come il benzene e il biossido di azoto sono diminuite, mentre il problema maggiore continua ad essere costituito dalle polveri fini. Il nostro obiettivo è l’azzeramento dei livelli di esposizione della popolazione a situazioni di inquinamento che possono incidere negativamente sulla salute ”. La Regione investirà in maniera cospicua nel piano triennale imponendo divieti progressivi e proponendo incentivi. “Mettiamo a disposizione 10 milioni di euro – ha aggiunto Franci - ma chiediamo una cifra equivalente allo Stato e agli enti locali coinvolti in modo da creare un polmone finanziario consistente per un efficace accordo di programma.

Anche le ipotesi di pedaggio su alcune grandi infrastrutture stradali potrebbero essere finalizzate a questo obiettivo evitando che i costi di gestione gravino sulla fiscalità generale, sottraendo risorse ad altre voci fondamentali di bilancio. Si tratterebbe – ha concluso – di un primo contributo al riequilibrio modale dalla gomma al treno e alla nave, in particolare per le merci”.

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