Assistenza sanitaria negli impianti sportivi e laddove si effettua attività sportiva agonistica

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 luglio 2003 19:08
Assistenza sanitaria negli impianti sportivi e laddove si effettua attività sportiva agonistica

È quanto chiede il presidente del gruppo Sdi in Consiglio Regionale, Pieraldo Ciucchi, in un’interrogazione orale.
“Oltre due milioni di toscani, pari a circa il 60% della popolazione regionale, pratica periodicamente attività fisiche definibili come sport – ricorda Ciucchi. - Ma nelle strutture sportive manca un’assistenza di medici di base che sia in grado di curare in modo adeguato tutti coloro che svolgono tali attività a livello dilettantistico”.
Una carenza evidenziata purtroppo dai recenti fatti di cronaca che hanno visto morire su un campo da calcio internazionale il giocatore camerunense Marc-Vivien Foe, giovane sportivo il cui stato di salute non faceva presupporre questa tragica fine.

Una morte che, pare, potesse essere evitata se si fosse intervenuti in tempo con un adeguato soccorso sanitario.
“Se questa tragedia è avvenuta su un campo internazionale – sottolinea Ciucchi – immaginiamoci cosa non può accadere negli impianti sportivi di casa nostra, male attrezzati e raramente in grado di permettersi la presenza costante del soccorso medico. Eppure un semplice defribillatore ha un prezzo più che accessibile, che varia dai 1500 ai 2000 euro!”
L’interrogazione di Ciucchi si colloca in un momento di particolare attenzione che il Consiglio ha rivolto proprio in questi giorni per la tutela sanitaria nel mondo dello sport con un’apposita normativa approvata proprio nella seduta odierna.

Una legge che parla di doping e di certificazione di idoneità sportiva, ma che tralascia gli aspetti relativi al pronto soccorso sui luoghi dell’attività agonistica giovanile e dilettantistica.
“Purtroppo gli ultimi eventi hanno dimostrato quanto sia importante essere pronti ad intervenire direttamente sul luogo di fronte all’emergenza – conclude Ciucchi. – La Regione deve attivarsi innanzitutto per far crescere nella popolazione e nelle associazioni sportive la consapevolezza di un’idonea attrezzatura per il pronto intervento.

Bisogna anche prevedere degli appositi corsi che possano formare degli specialistici di pronto soccorso sportivo da impiegare sui campi da gioco e in tutte le strutture dove si pratica lo sport. Inoltre bisogna aiutare con adeguati incentivi le realtà economicamente più deboli per attrezzarsi in maniera adeguata per intervenire nelle emergenze”.

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