La natura morta italiana da Caravaggio al Settecento

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 giugno 2003 13:22
La natura morta italiana da Caravaggio al Settecento

Firenze –Mentre Palazzo Strozzi si prepara a ospitare la grande mostra La natura morta italiana da Caravaggio al Settecento (26 giugno – 12 ottobre 2003), nasce a Firenze l’Associazione degli Amici della Natura Morta Italiana, presidente Mina Gregori, curatrice della mostra di Palazzo Strozzi, nonché presidente della Fondazione Longhi dove l’Associazione ha sede.
Nel comitato d’onore figurano, tra gli altri, il principe Johann von Hohenzollern, direttore della Kunsthalle di Monaco, i soprintendenti, di Firenze Antonio Paolucci, di Roma Claudio Strinati, di Napoli Nicola Spinosa.
Tra i soci numerosi collezionisti, per lo più italiani, e alcuni degli antiquari che si sono appassionati per primi a questo genere di pittura: Silvano Lodi a Campione d’Italia, i Lorenzelli di tre generazioni a Bergamo, Paolo Sapori a Milano, Gianluca e Ulisse Bocchi, padre e figlio, a Casalmaggiore (Cremona), Cesare Lampronti e Fabio Massimo Megna a Roma.
“L’Associazione”, spiega Mina Gregori, “è la conseguenza dello straordinario successo che la mostra della natura morta italiana ha ricevuto l’inverno scorso in Baviera.

Nella circostanza studiosi e istituzioni sono venuti a contatto con un mondo insospettabile: collezionisti estremamente competenti e mercanti coraggiosi che hanno creduto in questo settore. Il rinnovato interesse per la natura morta italiana è nato da un mercato che ha saputo stimolare il collezionismo e viceversa. Decidemmo di rivederci in Italia, presto e più spesso”.
Collezionisti e mercanti hanno avuto un ruolo di primo piano nella realizzazione della mostra di Palazzo Strozzi fornendo anche numerose opere inedite.

La scelta di Firenze come sede dell’Associazione, ricorda la dottoressa Gregori, è stata del tutto naturale. Firenze ospita la raccolta più importante di nature morte, provenienti dalle collezioni medicee e sparse in vari musei. Altri nuclei significativi di opere di questo importante genere pittorico si trovano nei musei di Pesaro, di Napoli, di Milano e di Roma.
Per una serie di fortunate circostanze, Firenze è destinata a confermarsi come capitale del genere. Il soprintendente Antonio Paolucci sta infatti lavorando da tempo al progetto di un Museo della natura morta, da realizzarsi nella Villa Medicea di Poggio a Caiano, un polo di livello internazionale nel quale saranno rappresentate varie scuole italiane e straniere.

Ne sarà responsabile Marco Chiarini, già direttore della Galleria Palatina di Palazzo Pitti.
L’Associazione si riunisce due volte l’anno, in autunno e in primavera, alla Fondazione Longhi (Via B. Fortini, 30, Firenze Tel. 055.6580794 E.mail: longhi@longhi.iris.firenze.it): nel corso della prima riunione, e in seguito, sono già state decise alcune iniziative. La più significativa è lo studio a carattere scientifico e a scopo di identificazione, di fiori, piante e animali rappresentati nelle nature morte italiane, in particolare nelle più antiche.

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