Una delle prime del centro Italia, sicuramente la più importante della Toscana meridionale. A confermarlo oggi alcune recenti scoperte paleografiche che attribuiscono alla biblioteca abbaziale una ventina di codici manoscritti dell’XI secolo, la fase di maggiore espansione per il monastero amiatino. L’annuncio è stato dato a Siena nel corso del convegno “La Tuscia nell’alto e pieno medioevo” organizzato dalla Provincia insieme all’Università di Siena e altre istituzioni di ricerca e enti locali.
I lavori proseguono domani a Abbadia San Salvatore. Il professore americano Michael Gorman, paleografo codicologo, ha presentato il suo studio sui codici amiatini nel quale attribuisce per la prima volta l’origine amiatina a preziosi volumi oggi conservati nelle biblioteche più importanti d’Italia e d’Europa.
Confermando l’importanza del fondo monastico all’epoca>>, ha detto il professor Gorman.
Il nucleo è conservato alla Biblioteca Vaticana, proveniente dal fondo di Palazzo Barberini; altri codici sono sparsi tra la biblioteca cassanatense di Roma, la biblioteca del duomo di Perugia, quella Laurenziana di Firenze.
Questo lavoro voleva colmare una lacuna: che l’abbazia aveva possibilità economica di produrre certe pubblicazioni>>.
Domani è in programma ad Abbadia San Salvatore una sessione di lavori con interventi di Giovanni Cherubini (Università di Firenze), Carlo Citter, Franco Cambi e Italo Moretti (Università di Siena), e Amleto Spicciani (Università di Pisa) e Paolo Delogu (Università La Sapienza di Roma).
<
L’abbazia ebbe grande influenza in tutta l’area da Montepulciano sino a Tarquinia, alla bassa Maremma e al monte Amiata. In mille anni di storia (venne sciolta dal Granduca Leopoldo nel 1780) non subì mai danni rilevanti né distruzioni, e questo ha permesso la conservazioni sino ad oggi di molti e importanti documenti. L’archivio è oggi conservato alla Biblioteca di Siena, mentre di questi codici non se ne conosceva l’esistenza.
Oggetto dei volumi le opere di padri della chiesa, da Gregorio a Isidoro a Beda, e opere del rinascimento carolingio tra cui Alcuino (consigliere di Carlo Magno), Rabano Mauro e Aimone di Auxerre, grandi autori dell’epoca.
<
Il lavoro del professor Michael Gorman è stato oggetto di una pubblicazione alla fine del 2002 “Manuscript Books at Monte Amiata in the eleventh century”. Non è stato ancora pubblicato in Italia.
Il convegno è organizzato in memoria di Wilhelm Kurze, scomparso nel 2002, e che basò molti dei suoi studi sulla Toscana e Abbadia San Salvatore dell’alto medioevo sul rapporto tra fonti e storia dei territorio.