La storia dei marmi apuani in un convegno che si terrà venerdì 6 giugno nell’ambito di CarraraMarmotec

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 maggio 2003 11:01
La storia dei marmi apuani in un convegno che si terrà venerdì 6 giugno nell’ambito di CarraraMarmotec

L’attività estrattiva sulle Apuane, per “cavare” gli affascinanti marmi, bianchi ebbe inizio addirittura in epoca preromana. La scoperta porta indietro nel tempo di alcuni secoli l’epoca fissata da alcuni studiosi, ma le datazioni al carbonio effettuate sulle cave di Fantiscritti, pongono l’inizio dell’attività di escavazione a cavallo tra il VI e III secolo A. C. Lo rivelano anche le analisi specifiche eseguite sui cippi marmorei etruschi conservati presso il Museo Archeologico Versiliese, che riconducono la provenienza dei materiali ai siti del bacino versiliese, ma l’estrazione del bianco potrebbe essere iniziata anche prima secondo alcuni studiosi.
Sono solo alcuni dei risultati degli importanti studi che verranno presentati all’interno del Convegno promosso dal Parco delle Alpi Apuane che con il titolo, " Ante et post Lunam, splendore e ricchezza dei marmi apuani, l'evo antico”, in programma venerdì 6 Giugno nell’ambito di CarraraMarmotec, servirà per dare informazioni scientifiche inedite sulla storia dell’estrazione nelle apuane ma anche per comprendere le nuove opportunità che sono offerte da un moderno sfruttamento del bacino culturale costituito dalla storia e dalle tradizioni delle apuane..
L’iniziativa è del Parco delle Alpi Apuane che ha organizzato il convegno anche in vista dell’istituzione del Parco Archeologico delle Alpi Apuane previsto dalla legge numero 338/00.
“ Il Parco archeologico sarà gestito da un Consorzio nato dall'intesa tra Ministero dell'Ambiente, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Regione Toscana, dagli Enti locali con lo scopo – sottolinea Palo Cattani della giunta del Parco - di conservare e valorizzare gli antichi siti di escavazione e i beni di rilevante testimonianza storica, culturale e ambientale connessi con l'attività di estrazione dei marmi, nell’ambito di un rapporto corretto con le realtà economiche esistenti, di non ostacolo alla produzione e con la prospettiva di valorizzare il territorio ed il suo principale prodotto: il marmo”.
Il convegno contribuirà, grazie al contributo di studiosi che vantano grande esperienza in materia, all'acquisizione e alla diffusione degli elementi utili all'istituzione del Parco Archeologico, ponendosi come primo momento di riflessione sui programmi di conservazione e valorizzazione di un patrimonio fatto di siti e di testimonianze culturali, accumulatosi in oltre duemila anni di attività di cava, con il proposito di risvegliare l'interesse anche verso materiali lapidei "dimenticati" che vantano un passato illustre e impieghi di forte rilievo artistico ed artigianale.

E' un'operazione importante perché il recupero della memoria storica relativa a questi materiali attribuisce valore aggiunto a quelle produzioni di nicchia ed alle lavorazioni di pregio che ancora caratterizzano il territorio apuano e versiliese e daranno e offriranno una concreta possibilità di valorizzazione dei siti archeologici di estrazione (come quello di Fossacava – vedi foto allegata) che potrebbero divenire meta di studi e visite scientifiche senza intralciare le attività economiche in atto.

IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA
Il programma dei lavori, molto intenso, che si protrarrà per l'intera giornata, proprio per la molteplicità dei soggetti interessati, prevede numerosi interventi: dopo i saluti di Anna Annunziata (Consigliere Regione Toscana), di Andrea Zanetti (Assessore alla Cultura Comune di Carrara), di Loris Barsi (Vicepresidente dell'Internazionale Marmi e Macchine), di Angelo Bottini (Soprintendenza Archeologica Toscana) e Luigi Grassi (Presidente Parco Alpi Apuane), sarà Pierlorenzo Secchiari (Presidente del Comitato Scientifico del Parco) a tenere l'introduzione scientifica.
Seguiranno gli interventi dei relatori: Emanuela Paribeni (Soprintendenza Archeologica Toscana) che parlerà sui "Problemi del marmo in età preromana", Emma Cantisani, Fabio Fratini, Giancarlo Molli, Luca Pandolfi (Cnr-Firenze- Università Pisa) terranno una conferenza " Sulla provenienza apuana di cippi funerari etruschi", mentre Giuseppe Bruschi, Antonino Criscuolo, Giovanni Zanchetta (Comune Carrara- Università Pisa) parleranno delle "Datazioni al C-14 di un ravaneto nel bacino di Fantiscritti: evidenze di escavazione preromana".
Notizie di grande interesse saranno fornite da Marco Franzini (Università Pisa) che parlerà su " Il marmo della Punta Bianca (La Spezia); forse l'estrazione di Marmo lunense iniziò da questo giacimento".


Dopo il break sono in programma gli interventi di Maria Gabriella Angeli Bertinelli, Emanuela Paribeni, Simonetta Segenni (Università Genova- Soprintendenza Archeologica Toscana- Università Milano) sul tema "Per una ricerca su semilavorati e marchi di cava lunensi", mentre Antonio Bartelletti (Parco Alpi Apuane) parlerà delle " Emergenze epigrafiche e di tecnica produttiva da un blocco riquadrato di marmo lunense", Antonio Bartelletti e Alessia Amorfini (Parco Alpi Apuane) terranno anche una relazione su "Le brecce policrome apuane nell'Antichità".
L’intervento conclusivo sarà di Giovanna Tedeschi Grisanti (Università Pisa) su "I marmi antichi colorati toscani: problemi di identificazione e di reimpiego"; le conclusioni dei lavori saranno affidate a Patrizio Pensabene dell’Università "La Sapienza" di Roma.

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