Trincea di Signore è un testo imprendibile, che debutta due volte l’anno con un nuovo cast, in un passaggio di testimone tra attrici davvero inusuale. Dopo il primo studio con Renata Palminiello e Marcella Ermini e la serata straordinaria con Marisa Fabbri e Franca Nuti, il testo di Silvia Calamai, viene presentato in una nuova versione attraverso gli umori e le visioni di Lucia Poli e Marcella Ermini, novelle Ortensia e Gervasia chiuse in casa, a spiare dalla finestra una Firenze che sembra alluvionata, ascoltando notiziari, raccontandosi telenovele, litigando, parlando di improbabili fughe in canotto.
Il mondo cui le due donne abitano è deserto e privo di ogni certezza: pare che Ortensia sia salita da Gervasia perché ha finito il latte, o l’olio, o il caffè; pare che Ortensia non possa tornare giù nel suo appartamento; pare che la Cupola stessa e il Campanile si dissolvano e scompaiano in lontananza. Il mondo è Altro, e nessuno sa che cosa, e fa paura, e i ricordi del passato e le chiacchiere del presente non riescono ad addomesticarlo. Ci entra in casa e ci parla, con lunghi e strani silenzi.