Un ruolo emergente: il preparatore dei portieri

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 marzo 2003 07:17
Un ruolo emergente: il preparatore dei portieri

Chi ormai guardando una partita di calcio in TV non ha notato come il ruolo del portiere sia mutato rispetto ad alcuni anni fa; per esempio è diventato importante per l’estremo difensore saper usare con disinvoltura i piedi, cosa che non era strettamente legata al ruolo qualche anno fa.
Pere capire cosa si muove dietro a questo ruolo, quali sono gli organismi che curano la preparazione di questo particolare giocatore, NOVE ha intervistato Di Pisello preparatore dei portieri dell’A:S: Certaldo, che in questi ultimi tempi si è messo in luce per metodologia di insegnamento e capacità di tenere insieme un gruppo numeroso di portieri.
Secondo lei qual è il ruolo che ha assunto il preparatore dei portieri negli ultimi anni?
Da qualche anno questa figura professionale è stata inserita sia negli organici delle società di calcio professionistiche sia in quelle dilettantistiche, che hanno compreso come, per la specificità del ruolo, il Portiere non sia da assimilare agli altri giocatori che compongono la rosa e come necessiti di un allenamento specializzato, sia per l’aspetto tecnico che per quello fisico e psicologico, quindi posso affermare senza ombra di dubbio che questo mestiere riveste ora un ruolo determinante in un organico sportivo, e l’importanza del preparatore crescerà sempre di più.
Esistono oggi come oggi corsi per diventare preparatore dei portieri?
Per il momento no, anche se nei corsi di base per allenatori dilettanti indetti dalla FIGC l’argomento venga appena trattato con piccole mozioni di base
Quali sono le prospettive per il futuro?
Per il futuro sono in programma numerose iniziative patrocinate dalla nuova Associazione dei Preparatori dei Portieri APPORT ), infatti in questa breve sigla sono raccolte l’esperienza, la professionalità e le capacità di un preparatore di trasmettere al portiere di calcio una preparazione accumulata nel corso degli anni.

L’Associazione Italiana Preparatori dei Portieri si è costituita a Firenze con l’impegno di alcuni preparatori ex portieri di calcio che hanno voluto fortemente la nascita di questa nuova realtà.
Quali sono gli obiettivi principali che vi siete dati?
Lo scopo primario è quello di promuovere e dare impulso all’iniziativa in tutte le regioni d’Italia creando una rete di collaborazione e scambio di idee che possono arricchire, formare e migliorare le conoscenze, i metodi e quindi le capacità dei preparatori dei portieri di calcio; altro obiettivo sarà quello di facilitare lo scambio di informazioni ed esperienze con l’organizzazione di incontri, dibattiti e dimostrazioni sul campo.

La presenza tra i soci fondatori di ex portieri del calibro di Andrea Pazzagli, Marco Landucci, Giulio Drago e tanti altri, oltre a preparatori di grande esperienza come il nostro attuale presidente Ennio Quintavalle, garantiscono una grande esperienza e professionalità.
[D. A.]

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