"Firenze si deve mobilitare contro la guerra in Iraq"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 marzo 2003 07:08

L'ultimatum proclamato da Bush scadrà giovedì 20 marzo alle due del mattino.
Consiglio comunale straordinario nel Salone dei Duecento oggi in contemporanea con il dibattito parlamentare, ma il governo italiano ha già dichiarato che l'attacco all'Irak è legittimo e che l'Italia fornirà appoggio logistico alle forze anglo americane.
La guerra in Iraq è sempre più vicina - ha spiegato il presidente dell'assemblea di Palazzo Vecchio Alberto Brasca - il sottile spiraglio di pace che rimane ancora aperto sta per chiudersi definitivamente.

Convocando un consiglio straordinario vogliamo testimoniare che Firenze, città operatrice di pace, è contro la guerra. Domani ci riuniremo per sostenere idealmente gli ultimi sforzi da parte della Nazioni Unite. La statuto dell'Onu ricorda che questa organizzazione fu fondata per "salvare le future generazioni dal flagello della guerra, che per due volte nel corso di questa generazione ha portato indicibili afflizioni all'umanità". Le Nazioni Unite non sono un'entità astratta o separata, che cerca d'imporre la propria volontà.

L'Onu siamo tutti noi. Questa guerra è inutile, evitabile e pericolosa: la pace rimane, per tutti gli uomini, la vera ed unica risorsa». Il consiglio sarà aperto, alle 21, da due interventi, quello del presidente Brasca e quello del vicesindaco Giuseppe Matulli.
Illuminare Palazzo Vecchio durante la seduta straordinaria del consiglio comunale dedicata all'imminente guerra in Iraq. La proposta è del presidente della commissione per la pace e la solidarietà internazionale Lorenzo Marzullo.

«Restano forse poche ore per impedire un conflitto inutile e devastante - ha aggiunto il presidente della commissione pace - impossibile fare previsioni, ma si può e si deve sperare che le ragioni della pace possano avere la meglio su chi ritiene la guerra l'unico mezzo per risolvere le controversie fra i popoli. La questione della permanenza al potere del regime di Saddam Hussein non può e non deve essere risolta dall'esterno, tanto meno con atti di forza che violino la sovranità nazionale di quel paese e provochino stragi nella popolazione civile.

Questo indicano le norme vigenti della comunità internazionale: chiunque le violi ci conduce, lo voglia o non lo voglia, al ritorno alla legge della giungla». «Illuminando Palazzo Vecchio, il luogo più caro per tutti i fiorentini - ha concluso Marzullo - vogliamo mandare un ultimo messaggio ai potenti della terra: la partita per la pace non è ancora definitivamente persa».
«La miopia del governo degli Stati Uniti sta trascinando il mondo verso la guerra dagli esiti incontrollabili e ciò è una grande tragedia.

Firenze si deve mobilitare contro la guerra». E' il giudizio del capogruppo di Insieme per l'Ulivo in Toscana Giovanni Fittante. «C'è già una vittima in questa guerra prossima ventura nei confronti dell'Iraq - ha aggiunto Fittante - è il diritto: il residuo sentimento della legalità interna e internazionale è il primo caduto sul campo di battaglia. Ma le sorti della convivenza umana restano affidate al rispetto delle regole, delle procedure. Non c'è pace senza diritto. E Firenze, città operatrice di pace, non può rimanere sorda e insensibile di fronte a ciò.

Alla guerra c'è una vera alternativa, la diplomazia: non lasciamo che i cannoni la facciano tacere per sempre».

Il Comitato per la Pace di Firenze (costola del Firenze Social Forum) assume alcune iniziative contro la guerrra.
Prima della scadenza dell'ultimatum, cioè questa sera alle 21,30 chiamata dei cittadini sui ponti del centro, nei pressi della zona dei consolati aggressori U.S.A. e G.B., tra Ponte Amerigo Vespucci, Ponte alla Carraia e Ponte S. Trinita; una presenza di massa con SIRENE SPIEGATE, insieme a bandiere della pace, contro gli orrori della guerra.
Al primo attacco, prevedibile ormai nelle prime ore di Giovedì, sin dal mattino SI FERMI LA CITTA' nelle sue normali attività, scendendo in strada, suonando sirene e producendo altri rumori in segno di protesta: è evidente che vanno salvaguardati i servizi essenziali ed ogni eventuale emergenza.
"Nelle case la mattina -invita il comunitato- dopo l'attacco, sospendiamo, dalle 8 alle 11, i consumi domestici (luce, acqua, gas).
La risposta di NO alla guerra, di FERMIAMOLA!, deve vedere tutti scendere in strada, con presidi di contestazione, dal centro alle periferie, con appuntamenti notturni e diurni, e concentramenti al mattino (sin dalle ore 9,30 circa) nelle piazze dei quartieri della città (1/Repubblica - 2/Cure/Beccaria -3/Elia Della Costa - 4/Isolotto - 5/Dalmazia/Peretola) in cui il movimento ormai estesissimo contro la guerra si incontra e si organizza e prepara la più ampia e massiccia partecipazione alla MANIFESTAZIONE DEL POMERIGGIO alle 17,30 in PIAZZA SANTA CROCE con i lavoratori, gli studenti, i pensionati, gli immigrati; la città che insorge contro la guerra liberticida e distruttrice di umanità, di ambiente, di vita Il Comitato Fiorentino contro la guerra invita tutte le espressioni organizzate, dai sindacati alle associazioni di categoria, ad esprimersi con risolutezza e con atti di partecipazione, a cominciare dallo sciopero in tutti i settori lo stesso giorno dell'inizio della guerra, con il pronunciamento delle assemblee dei lavoratori dipendenti, ma anche di commercianti, artigiani, operatori del turismo, dello spettacolo, dell'informazione, ecc".
Il Comitato manifesterà sabato 22/3 pomeriggio dalle 17 alle 19 davanti al consolato americano insieme ai cittadini statunitensi ed alle loro famiglie che vivono a Firenze e dicono "NO" alla guerra in Irak.

Appuntamento sul web per le tavole rotonde on line promosse dall’Ateneo
Lo storico e preside della Facoltà di Scienze Politiche "Cesare Alfieri" Sandro Rogari, i docenti di sociologia Gianfranco Bettin ed Ettore Recchi, l’economista Alessandro Cigno, il politologo Marco Tarchi, saranno giovedì 20 marzo alle 15 i relatori della tavola rotonda, promossa dall’Università di Firenze per discutere di "Guerra e Pace".
Anche gli interventi del pubblico arriveranno via rete, con le e-mail che potranno essere inviate al forum telematico.
La tavola rotonda di giovedì è dedicata, in particolare, a "Cultura e società italiana di fronte agli scenari di guerra ": la discussione analizzerà le reazioni del mondo politico e dell'opinione pubblica italiana oltre che i possibili effetti economici e sociali del conflitto.


Si potrà seguire la trasmissione anche da alcune aule collegate: presso la facoltà di Agraria (Piazzale delle Cascine, 18), il complesso aule-biblioteca del polo di Sesto fiorentino (via Bernardini, 6) e l’Aula Magna (piazza San Marco, 4).
L’incontro fa parte di un ciclo di appuntamenti: i successivi saranno L’impatto internazionale: UE, NATO e ONU (giovedì 27 marzo, ore 15); Gli scenari: come vincere la pace? (lunedì 31 marzo, ore 15).

In un volume i risultati dei colloqui con le università islamiche
Sempre Giovedì 20 marzo, nell’Aula Magna dell’Università di Firenze (Piazza San Marco 4 - ore 16.30), sarà presentato il volume Europa e Islam: valutazioni e prospettive all’alba del terzo millennio, che raccoglie i contributi scientifici della omonima Conferenza internazionale dedicata alla storia e ai rapporti fra cultura europea e islamica.


Parleranno del volume, curato da Mahmoud Salem Elsheikh, Widodo Sutiyo Ambasciatore della Repubblica di Indonesia presso la Santa Sede, Justo Lacunza-Balda rettore del Pontificio Istituto di Studi Arabi e di Islamistica, Marta Petricioli, Arij A. Roest Crollius e Gilberto Shahzad.
Introducono il rettore dell’Ateneo fiorentino Augusto Marinelli e Franco Imoda rettore della Pontificia Università Gregoriana.
L’Islam nella concezione cristiana, l’uomo europeo nella cultura islamica contemporanea, stereotipi e psicologia delle ideologie fondamentaliste, la presenza musulmana nell’Unione Europea e l’immagine dell’Islam e dei musulmani nei media, fino all’esame dei modelli di felicità e di giustizia nella realtà europea e in quella islamica, sono fra gli argomenti degli studi raccolti nel libro.

La pubblicazione degli atti della Conferenza - promossa dall’Università di Firenze in collaborazione con la Lega delle Università Islamiche e svoltasi a Roma nel maggio 2000 presso la Pontificia Università Gregoriana – fa parte delle attività del Comitato "Oriente-Occidente", nato per iniziativa dell’Ateneo fiorentino nel 1997.

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