Da oggi al 23 marzo nella Sala d'Arme di Palazzo Vecchio è visitabile la mostra dedicata a Vinicio Berti "Nel segno A—H per il 2000 e oltre" che vuole ripercorrere dodici anni: dalla morte dell'artista nel 1991 fino al 2003 anno in cui Firenze, la sua città natale, gli offre il giusto tributo. La mostra nella Sala d'Arme presenta 32 opere a cominciare dal suo autoritratto datato 1940. "Questa mostra - ha spiegato l'assessore alla cultura Simone Siliani -è un miracolo. Innanzitutto perché è stata allestita in tempi brevissimi.
Era stata concepita già da alcuni anni ma l'organizzazione è stata rapidamente realizzata. La mostra è un omaggio a Vinicio Berti e presenta il suo intero percorso artistico. È un riconoscimento ad una linea che qui a Firenze ha avuto il suo humus nel secolo scorso ma che forse non è stato sufficientemente apprezzato. Molto bello è il contrasto fra l'essenzialità della Sala d'Arme e l'essenzialità delle opere di Vinicio Berti". Molto ricco e prestigioso anche il Comitato Scientifico presieduto da Giorgio Di Genova: "la mostra era stata concepita già nel '93 ma poi per varie vicissitudini non siamo mai giunti in porto ed oggi sfatiamo tutti gli ostacoli che in passato abbiamo incontrato.
Vinicio Berti ha un suo tonicismo che a Firenze, patria del Rinascimento, non aveva trovato terreno fertile". Hanno partecipato all'inaugurazione della mostra anche il presidente del Consiglio Comunale Alberto Brasca, Anna Maria Petrioli Tofani direttrice della Galleria degli Uffizi e Carlo Sisi direttore della Galleria d'Arte Moderna.
