Una barca a vela speciale per disabili ad aprile gareggerà in 5 regate del Trofeo Accademia Navale di Livorno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 febbraio 2003 12:40
Una barca a vela speciale per disabili ad aprile gareggerà in 5 regate del Trofeo Accademia Navale di Livorno

Marina di Carrara – Ha randa e fiocco, timone, deriva e anche di profilo sembra una normalissima barca a vela. In realtà è un’imbarcazione speciale. E’ infatti appositamente progettata per i disabili. La espone per la prima volta in Italia Assonautica, l’associazione delle Camere di Commercio, per festeggiare la nascita di Seatec, la Rassegna delle componenti per la Nautica da Diporto e per l’Allestimento Navale inaugurata oggi a Marina di Carrara.
La barca si chiama “2.4” (due punto quattro) ed è una monoposto in vetroresina di 4 metri ufficialmente riconosciuta di classe mondiale.

Come forma ricorda in scala ridotta i vecchi scafi di Coppa America, quelli, per intendersi, della generazione di Azzurra. Ma ha qualche caratteristica in più che la rende affidabilissima: è irrovesciabile e inaffondabile.
L’ha ideata un architetto norvegese, Peter Narlin, che oggi la costruisce in serie in Finlandia nei cantieri Narlin Yacht. Ne ha già venduti 1500 esemplari in tutto il mondo. In Italia, invece, questa barca provvidenziale deve ancora trovare un mercato. Il prezzo (€ 7.500 più le vele) per la verità non aiuta.
Comunque Assonautica Livorno (tel.

0586.889100) la sta ora utilizzando per corsi di vela gratuiti riservati ai disabili. In Italia è la prima esperienza del genere. Assonautica sta oltretutto organizzando, proprio per la classe “2.4”, ben cinque regate che si svolgeranno dal 24 al 27 aprile nel mare di Livorno in occasione del Trofeo Accademia Navale, la più grande manifestazione velica del Mediterraneo alla quale parteciperanno imbarcazioni di una trentina di Paesi e ben 25 Accademie Navali di tutto il mondo.
Ciò che rende la “2.4” del tutto particolare è una cloche posta al centro, di fronte al regalante, spostata verso la prua.

E’ simile a quella degli aerei da caccia ed è il sistema che consente, appunto, di provare l’ebbrezza della vela anche a chi non può più spostarsi sulle gambe.
Collegata con timone e vele, la cloche permette in effetti di compiere tutte le manovre utili al governo della barca e può essere sostituita con una pedaliera per chi, al contrario, ha conservato solo l’uso delle gambe.
“Siamo orgogliosi di aver costituito la prima scuola velica per portatori di handicap”, commenta a Seatec Antonio Fulvi, presidente di Assonautica Livorno, vicepresidente dell’associazione nazionale di cui è responsabile per il progetto disabili, “Grazie a questa iniziativa anche queste persone sfortunate possono provare il piacere di andar per mare”.

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