La Federazione Nuoto presenta i campionati europei e mondiali di salvamento in programma in Versilia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 febbraio 2003 08:30
La Federazione Nuoto presenta i campionati europei e mondiali di salvamento in programma in Versilia

Carrara - Sulle spiagge d’Italia, 20 anni fa, ogni estate si contavano ben 2 mila morti affogati. Una strage oggi molto ridimensionata (nel 2002 le vittime sono state comunque ancora 500) grazie alla diffusione capillare di bagnini addestrati al salvamento. E’ un esercito di 80 mila atleti, per un terzo donne, quasi tutti ben sotto i 40 anni e tutti ottimi nuotatori formatisi ai corsi della Federazione Italiana Nuoto (FIN-Coni) o della Società Nazionale di Salvamento (SNS), specializzate entrambe nel brevettare operatori del bay watching.


Ospiti fisse di Balnearia, il Salone delle attrezzature per il mare e dell’arredo per esterni inaugurata oggi a Carrara, le due associazioni si esibiranno in dimostrazioni di efficienza e discuteranno in una serie di convegni come garantire maggior sicurezza sulle spiagge. “Affogano ancora troppe persone”, dice il senatore Paolo Barelli presidente della FIN che domani (ore 10 – 13) organizza appunto un convegno sull’argomento, “Si tratta di un tributo di vite insopportabile per diminuire il quale stiamo dando il massimo”.
La FIN, affiliata agli organismi internazionale della categoria (rilascia brevetti validi in tutto il mondo), oggi ha intanto presentato i campionati europei di salvamento in programma tra Viareggio e Massa dal 18 al 21 settembre (la Versilia ospiterà anche i mondiali, dal 13 al 28 settembre 2004).

Balnearia offre dunque un’anteprima di queste gare alle quali parteciperanno oltre 6000 atleti e dirigenti di un centinaio di Paesi.
Il presidente della SNS Giuseppe Marino, un insegnante di economia turistica che si è pagato l’università lavorando come bagnino a Finale Ligure, ritiene in realtà che un bravo professionista si distingua più dalla capacità di organizzarsi che dalla velocità dell’intervento. Spiega che il lavoro è molto adatto ai giovani perché è fatto di vita all’aria aperta, di sport, di solidarietà e anche di un buon stipendio (circa € 1500 al mese, extra esclusi, in Toscana, Liguria, Emilia, assai meno al sud).

Ma dichiara di condividere fino a un certo punto l’impostazione agonistica della FIN. “La gente si salva con una squadra, non con i Rambo. Servono nuotatori esperti, ma capaci soprattutto di lavorare in equipe, di gestire le emergenze e prevenirle”.
Alla FIN Giovanbattista Crisci, responsabile del settore sportivo della sezione salvamento, inquadra però l’aspetto agonistico tra i compiti istituzionali della Federazione. “Sono oltre 10 mila”, spiega, “i nostri iscritti che partecipano a gare nazionali.

Poiché sono molti, stiamo cercando di traghettarne una parte nel salvamento, un settore più interessante, perché l’allenamento non consiste solo nel farsi 50 vasche a nuoto, ma anche nell’organizzarsi all’interno di una serie di procedure. Naturalmente l’obiettivo non è l’agonismo fine a se stesso, bensì salvare delle vite”.
Le gare ufficiali si svolgono in piscina e al mare. Si tratta di nuotare su varie distanze evitando una serie di ostacoli, di correre a più non posso sulla spiaggia, di aiutarsi in mare con una tavola da surf e di salvare eventuali pericolanti rappresentati da un manichino.

Specialità inventate in Australia e Nuova Zelanda e laggiù molto praticate. Negli ultimi tempi anche gli italiani hanno però dimostrato di saperci fare. Cominciò nel 2000 il romano Germano Proietti vincendo un bronzo ai mondiali in Giappone. Ai mondiali in Florida del maggio 2002, invece, oro e record per Marcella Prandi di Imperia nel trasporto del manichino. In agosto altro record del mondo a Roma per la modenese Barbara Bindella. Infine, due record del mondo dei poliziotti delle Fiamme Oro: staffetta 4x50 ai campionati italiani di Gubbio e trasporto manichino agli assoluti di Roma.

Exploit di cui i giornali poco parlano, come di ogni sport che non sia il calcio.
Tra i problemi di cui si discuterà a Balnearia il più importante è quello delle spiagge libere senza sorveglianza dove appunto si concentrano gli incidenti mortali. Le proposte sono molte, i soldi pochi. E nell’attesa di una soluzione FIN e SNS possono solo raccomandare cautela: non fare il bagno dopo aver mangiato. Attenti al gelato. Mai buttarsi di colpo specie se accaldati. Mai tuffarsi di testa dagli scogli.

Mai sopravvalutare le forze o fare il bagno da soli in posti isolati. Occhio alle apnee prolungate. E soprattutto mai distrarsi con le prime, traditrici mareggiate di luglio. L’estate 2003 si avvicina.
Orario: 9,30 – 18,30 Ingresso: libero operatori e inviti. Pubblico: € 5.
Carrarafiere, viale Galileo 133 - 54036 Marina di Carrara (MS)

Collegamenti
In evidenza