Presentazione del libro "Cefalonia doppia strage - Uno dei sopravvissuti racconta e denuncia" di Luigi Caroppo, Nuovi Equilibri, 2002
10 febbraio, ore 17.30, alla Saletta del Circolo Rosselli

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 febbraio 2003 07:08
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Cefalonia, settembre 1943. La Divisione Acqui abbandonata dallo Stato italiano latitante, dopo l'armistizio dell'8 settembre, difende la propria dignità. Migliaia di soldati ed ufficiali combattono contro i tedeschi ad armi impari e vengono sterminati. Il capitano Amos Pampaloni, ora ultranovantenne, miracolosamente scampato all'esecuzione sul campo di battaglia, rievoca la sua guerra, l'eccidio di oltre cinquemila compagni da parte della Wehrmacht, in spregio ai più elementari diritti dei prigionieri e dell'uomo.

Luigi Caroppo, giornalista e redattore de "La Nazione", racconta attraverso ricostruzioni, testimonianze, denunce ed i ricordi di Amos Pampaloni, la vicenda di Cefalonia, quando la Divisione Acqui, abbandonata dallo Stato italiano dopo l'armistizio dell'8 settembre, difese la bandiera italiana, l'onore dell'esercito ed il sentimento di patria.

Strage di Stato dimenticata, dove morirono oltre cinquemila soldati italiani, massacrati dalla Wehrmacht in spregio ai più elementari diritti dei prigionieri e dell'uomo, viene oggi ricordata perché in Italia i Caduti di Cefalonia non siano solo il nome di una strada anonima. Questa inchiesta giornalistica di ampio respiro, offre anche il resoconto della vicenda giudiziaria sia in Germania che in Italia e racconta quanto sia difficile perdonare. Per avere risposte più complete sull'eccidio, per attualizzare la Storia senza limitarsi alle versioni ufficiali su un episodio oscuro della Seconda Guerra Mondiale e per esaltare, infine, il comportamento di soldati ed ufficiali italiani.

Anche se troppo tardi.
Interventi: Prof. Pierluigi Ballini Ordinario di Storia Contemporanea all'Università di Firenze; Amos Pampaloni, Comandante 1a batteria del 33° reggimento della Divisione Acqui; Gen. Luigi Poli, già Senatore della Repubblica e Capo di Stato Maggiore dell'Esercito; On.Prof. Valdo Spini, Presidente Fondazione Rosselli e Deputato Parlamentare

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