Convegno "Un anno con l'Euro". Per l'Assessore Tesi l'aumento dei prezzi è stato dello 0,5%

Redazione Nove da Firenze
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31 gennaio 2003 21:02
Convegno

L'euro ha compiuto un anno di vita. In questi ultimi mesi si sono susseguiti nella popolazione vari sentimenti: l'entusiasmo e la curiosità per la novità e le polemiche provocate dall'aumento dell'inflazione da addebitare, secondo alcuni, proprio all'avvento della moneta unica europea. Il convegno "Un anno con l'€uro. Prezzi e inflazione a Firenze nel 2002" in programma oggi nel Salone de' Dugento di Palazzo Vecchio, promosso dall'assessorato della statistica, ha voluto fare luce su questa situazione e cercare di fare un po' di chiarezza, analizzando i dati dell'inflazione e le novità introdotte dalla nuova moneta unica europea.

A Firenze le rilevazioni dei prezzi sono effettuate dagli UCS, gli Uffici Comunali di Statistica e da 14 collaboratori esterni iscritti all'albo comunale dei rilevatori e intervistatori statistici. A Firenze sono 567 i prodotti che devono essere rilevati mensilmente che sono stati considerati contro i 568 indicati a livello nazionale poiché non è stato possibile trovare i gamberi bianchi. Numerosi gli intervenuti durante il convegno; in particolare ricordiamo l'assessore alla statistica Elisabetta Tesi, l'assessore all'economia Francesco Colonna, Luigi Biggeri Presidente nazionale ISTAT, Gianni Marliani professore dell'Università di Firenze, Gilberto Bacci Vice Presidente Mercafir S.c.p.A., Riccardo Innocenti Dirigente UCS (ufficio comunale di statistica), Gianni Dugheri responsabile rilevazione prezzi al consumo del Comune.

"A Firenze l'effetto euro c'è stato nella proporzione indicata dalla Banca d'Italia ma la situazione locale è molto particolare - ha spiegato l'assessore Francesco Colonna - poiché ha un andamento diversificato: sale più lentamente e scende anche più lentamente. Si registrano anche differenze fra i singoli quartieri spesso determinate dal reddito, altre volte da variabili inspiegabili. Ad esempio, aumenti nelle zone del centro sono interpretabili, aumenti nelle zone del Galluzzo o di Gavinana dove il reddito medio della popolazione è inferiore rispetto a quello del centro storico, non sono altrettanto facilmente comprensibili.

È necessario dunque effettuare delle rilevazioni ancora più capillari. Un errore che non dev'essere commesso è di non aumentare i dati delle aspettative inflazionistiche altrimenti, poi in realtà, gli indici si alzeranno realmente". "La statistica deve diventare sempre più uno strumento di governo con ricerche sul campo guidate da noi e non con dei dati che ci piovono dall'alto" ha proseguito l'assessore Tesi. "Il passaggio da lira a euro - ha commentato il presidente dell'ISTAT Luigi Biggeri - ha influito soprattutto su quella che viene chiamata inflazione percepita dai consumatori piuttosto che sul reale aumento dei prezzi.

Dalle analisi che sono state fatte anche a Firenze e da quelle che stiamo facendo a livello nazionale, risulta che l'effetto euro tutto sommato, chiamato effetto di arrotondamento dei prezzi, è stato modesto, nell'ordine dello 0,3 - 0,5%, quindi una cosa non rilevante anche se si è creato uno scalino ma non rilevante per il processo inflazionistico. Le variazioni dei prezzi non sono uniformi in tutto il Paese, sono differenti da città a città e tra zona e zona e la polemica sulla definizione del paniere dei prezzi è assolutamente ingiustificata: purtroppo è poco diffusa la cultura della statistica".

"Per quello che riguarda l'andamento dei prezzi nel 2002 - ha illustrato Gilberto Bacci vicepresidente della Mercafir - il confronto con il 2001 della media annuale dei prezzi giornalieri per i prodotti ortofrutticoli di maggiore diffusione, evidenzia un incremento del 2,45% per la frutta e del 6,15% per gli ortaggi. In effetti si registrano 12 diminuzioni (anche fino al 23%) rispetto a 14 aumenti fra la frutta e 9 diminuzioni rispetto a 23 aumenti fra gli ortaggi. Per il futuro la Mercafir ha intenzione di promuovere una rilevazione informatizzata giornaliera dei dati delle singole transazioni eseguite dai grossisti e tutti gli operatori così da poter elaborare i prezzi giornalieri senza le incertezze dell'intervista e di fornire elementi di conoscenza dell'effettiva dimensione dell'attività del mercato e della sua funzione economica che potrà essere espresso attraverso un indice sintetico annuale".

"Le forze sociali, tutte quante, - ha commentato Riccardo Innocenti - devono impegnarsi a non fare la personalizzazione della statistica, altrimenti il ruolo della statistica, come indice generale, scade".

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