Prestito d’onore ai nastri di partenza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 gennaio 2003 16:03
Prestito d’onore ai nastri di partenza

Al via la sperimentazione del “Prestito d’onore” per gli studenti universitari della Toscana. Il Consiglio regionale ha infatti approvato all’unanimità alcune modifiche per migliorare le forme di finanziamento di questo intervento, in modo da abbattere i costi per le Aziende per il Diritto allo Studio Universitario (DSU), per gli anni accademici 2002/2003, 2003/2004 e 2004/2005. Tale prestito, senza interessi, è accordato fino alla misura massima di 10 mila e 850 euro per i corsi di durata triennale, e fino a 7 mila e 750 euro per quelli biennali.

Alla possibilità di utilizzo dell’importo massimo si perviene progressivamente. I beneficiari del prestito d’onore hanno diritto all’esonero dalla tassa di iscrizione e dai contributi universitari. Le Aziende regionali per il diritto allo studio universitario sono autorizzate a costituire, presso banche convenzionate, un apposito fondo di rotazione per la concessione dei prestiti d’onore; questo fondo può essere alimentato sia dalle risorse messe a disposizione delle Aziende, che dagli interessi attivi sullo stesso maturati e da elargizioni di enti pubblici e privati.

Il rimborso verrà effettuato con rate periodiche, di importo proporzionale al debito, nel tempo massimo di cinque anni. “Con questa modifica al Piano di settore per il DSU rendiamo operativa una tipologia di sostegno agli studenti universitari, che nasce come fase sperimentale – ha commentato Loriano Valentini, Presidente della Commissione Cultura – Se la fase sperimentale andrà bene lo strumento del prestito d’onore diverrà sistematico. Con questo strumento offriamo agli studenti non solo una possibilità in più – ha concluso – ma una scelta diversa per sopperire alle difficoltà connesse alla frequenza e al completamento degli studi”.

Anche Franco Banchi (CDU) ha espresso apprezzamento per questo importante passaggio, che va a beneficio degli studenti toscani. Il consigliere avrebbe però preferito la presenza dell’assessore competente, per avere ulteriori chiarimenti sul finanziamento dell’intervento, che non può pesare solo sulle Aziende per il DSU.

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