Musica: l'ultimo disco di Beth Gibbons & Rustin Man "Out of Season" (2002, Go Beat)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 gennaio 2003 15:43
Musica: l'ultimo disco di Beth Gibbons & Rustin Man

“Everybody knows this time, shadows are drifting in silence, where lost can’t be found, everybody knows this time” (da Sand River – Out Of Season)…Elementi di vita e natura, alla ricerca di una verità giacente tra le pieghe del tempo, a volte oscura e imperscrutabile, si intrecciano e si alternano, tra nebbie e sfumature esistenziali che scavano, ammorbano e poi redimono lo spirito “fuori dal tempo”. E appunto fuori dal tempo in una zona appartata e amena Beth Gibbons concepisce Out Of Season, uno dei dischi più belli del 2002.

Già apprezzata nei Portishead, una tra le maggiori band della scena trip hop degli anni Novanta insieme a Tricky e ai Massive Attack (il 10 Febbraio esce il loro ultimo album intitolato 10th Window), la Gibbons torna da solista con un disco di estrema eleganza stilistica e lirica, dopo l’ultimo lavoro siglato Portishead, avvenuta circa 5 anni fa al Roseland Theater di New York City.
Accompagnata dall’ex bassista dei Talk Talk, Paul Webb, alias Rustin Man, amico dai tempi dei O’rang, e da Geoff Barrow, già componente dei Portishead, Beth Gibbons riappare in tutta la sua essenza e magnificenza musicale spaziando tra atmosfere intrise di jazz, folk e soul.
Mutevole in ogni brano con la propria personalissima voce, più che mai raffinata per versatilità come, riporta l’Independent, un’attrice si cala nei personaggi che va di volta in volta ad interpretare, la Gibbons ci introduce ad un ascolto di 10 brani che si rinnovano in altrettanti mondi interiori.

Molto cara ad ambientazioni e tematiche musicali vicine a Nick Drake, la natura e l’acustica, “Autumn leaves, beauty’s got a hold on me, Autumn leaves, pretty as can be, everybody knows this time shadows are drifting in silente where lost can’t be fund” (da Sand River – Out Of Season), Billie Holiday e Nina Simone per l’interpretazione, e Radiohead (gli ultimi di Kid A) per le tonalità scure ed ermetiche, Beth Gibbons ammalia, seduce e rinfranca dalla dura realtà che ci avvolge, interrogandoci sull’esistenza di una parte “silenziosa” e melanconica dentro ognuno di noi, da cui non ci si deve nascondere e allontanare ma bensì manifestare ed accogliere.

Da ultimo ma non meno importante per chi volesse apprezzarla dal vivo, dopo aver già raccolto grande successo di critica nella natia terra d’Albione lo scorso Ottobre al London Shepherds Bush Empire e al Les Inrockuptibles Festival all’Olympia Theater in Parigi (insieme a David Lynch e il suo Bluebob), Beth Gibbons sarà anche in Italia l’8 Febbraio al Velvet Rock Club di Rimini.
[A. V.]

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