Quartiere 2, Cigliana e Giocoli (FI): «Dopo il pasticcio politico, quello istituzionale»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 gennaio 2003 07:25
Quartiere 2, Cigliana e Giocoli (FI): «Dopo il pasticcio politico, quello istituzionale»

Non contenta del "pateracchio" che ha portato allo scioglimento del consiglio di Quartiere 2, la sinistra fiorentina sceglie la strada delle forzature interpretative per impedire le elezioni anticipate». Il giudizio è del capogruppo di Forza Italia Rodolfo Cigliana e della vicecapogruppo Bianca Maria Giocoli. Secondo i due esponenti di Forza Italia «l'articolo 42 dello statuto comunale, che prevede le procedure necessarie allo svolgimento o meno di nuove elezioni, non lascia adito a dubbi: qualora nella prima votazione non si raggiunga la maggioranza qualificata dei "due terzi dei consiglieri assegnati nella seduta successiva il consiglio comunale ripete la votazione deliberando a maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati"».

«Oggi il presidente dell'assemblea di Palazzo Vecchio Brasca e la maggioranza che governa questa città - hanno proseguito Cigliana e Giocoli - vogliono invece far passare la tesi che la votazione, avvenuta nel consiglio di lunedì scorso e che ha dato esito negativo alle elezioni anticipate, sia sufficiente a soddisfare lo statuto». «Ci chiediamo il perché di questa posizione che appare, oltre che "contra legem", del tutto immotivata - hanno concluso i due consiglieri del centrodestra - ha forse paura la maggioranza di non riuscire, come peraltro è avvenuto spesso in questi mesi, ad avere nuovamente i numeri per bocciare il provvedimento, lasciando così il diritto ai cittadini di esprimere liberamente la propria opinione su una vicenda che ha assunto contorni grotteschi?» «Qualora la votazione sulla delibera non venisse ripetuta - hanno concluso - attiveremo tutte le procedure necessarie perché i soggetti legittimati possano trovare soddisfacimento alle loro aspettative.

Sarebbe interessante che sulla materia si esprimesse anche il sindaco che fino ad ora non ha fatto conoscere le sue valutazioni giuridico-amministrative».

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