Convegno dei Ds sulla democrazia partecipativa

Redazione Nove da Firenze
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23 gennaio 2003 07:20
Convegno dei Ds sulla democrazia partecipativa

Le prospettive e gli strumenti per una democrazia partecipativa saranno al centro dell'incontro "La democrazia possibile" che si terrà venerdì pomeriggio al Palagio di Parte Guelfa. All'iniziativa, organizzata dal gruppo consiliare dei DS, parteciperanno capigruppo, consiglieri comunali e, soprattutto, hanno già chiesto di intervenire i rappresentanti di numerosi comitati. Al Palagio di Parte Guelfa interverranno inoltre Massimo Morisi e Alberto Magnaghi, dell'università di Firenze. Introdurrà il consigliere dei Ds Alessandro Lo Presti mentre a presiedere sarà Ugo Caffaz, capogruppo dei DS in Palazzi Vecchio.

Le conclusioni sono affidate al sindaco Leonardo Domenici. Il 2 dicembre scorso il consiglio comunale approvò un'apposita mozione che fra l'altro, impegnava il sindaco «ad avviare un processo di discussione e progettazione istituzionale, organizzativa e procedurale che coinvolga le componenti politiche del consiglio comunale sulla qualità e l'efficacia della partecipazione civile alle politiche pubbliche della nostra città coinvolgendo, nelle forme più opportune che saranno definite, tutti i gruppi sociali portatori di interessi diffusi nel Comune di Firenze per migliorare gli strumenti di partecipazione pubblica» e «ad istituire, entro gennaio 2003, un gruppo di lavoro, individuato dalla conferenza dei capigruppo, formato da esperti, esponenti dell'associazionismo locale, consiglieri comunali e di quartiere (quest'ultimi in numero paritario tra maggioranza e opposizioni) che attivi un simile percorso e formuli apposite ipotesi di lavoro al consiglio comunale e alla discussione pubblica».

«Riuscire ad individuare nuovi strumenti di partecipazione - hanno rilevato il capogruppo dei Ds Ugo Caffaz e il consigliere Alessandro Lo Presti - non significa indebolire il ruolo istituzionale della assemblee elettive del Comune e dei Quartieri né, tantomeno, quello politico dei partiti. Si tratta, invece, di dare risposte a nuovi bisogni». «In realtà - hanno proseguito Caffaz e Lo Presti - sia le istituzioni che le forze politiche non avranno che da trarre vantaggio e stimolo da un rafforzato confronto con fiorentini associati in comitati o movimenti.

D'altra parte la partecipazione implica un salto di qualità anche per queste nuove realtà che vengono chiamate a passare da una fase di protesta ad una di più attiva proposta».

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