Finanziaria: gli effetti sull’economia toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 gennaio 2003 19:31
Finanziaria: gli effetti sull’economia toscana

Quali effetti avrà la legge Finanziaria 2003 sull’economia toscana? A questo interrogativo ha cercato di rispondere l’Irpet (l’istituto regionale di programmazione economica), utilizzando i propri modelli di simulazione. I risultati dell’analisi sono stati presentati ieri nell’aula consiliare di Palazzo Panciatichi, alla presenza dei presidenti di Giunta e Consiglio regionali Claudio Martini e Riccardo Nencini. “L’Irpet non fa valutazioni politiche – ha precisato il suo presidente Giorgio Morales – ma compie analisi numeriche rigorose degli effetti economici”.

Ad illustrare le conclusioni del lavoro di ricerca è stato il professor Alessandro Petretto, direttore dell’istituto, che ha ricordato le principali novità della Finanziaria: la rimodulazione delle aliquote e della base imponibile Irpef, la riduzione del carico fiscale sulle imprese con correzioni dell’Irpeg e dell’Irap, la riduzione della spesa degli enti locali per effetto del Patto di stabilità interno, la riduzione della spesa sanitaria (ticket, prontuario, cure termali) ed il condono fiscale.

Il contributo della Toscana alla riduzione dell’indebitamento netto della pubblica amministrazione nazionale sarà di 717 milioni, poco più di 200 euro a testa al miglioramento del saldo. Risulteranno avvantaggiati dalla manovra il 57% dei nuclei familiari (in Italia saranno il 63%), mentre il 9% non registrerà cambiamenti (10% in Italia). I redditi delle famiglie toscane aumenteranno in media dell’1,1% (1,3% in Italia). I più poveri non saranno toccati: gli sgravi fiscali favoriranno, infatti, i redditi medio bassi.

Le minori entrate determineranno effetti redistributivi di una riduzione delle diseguaglianze tra i cittadini toscani ed effetti espansivi sul Pil regionale, mentre i tagli alla spesa degli enti locali e del settore sanitario avranno effetti opposti sotto entrambi i profili. I modelli di simulazione utilizzati dall’Irpet indicano che, senza tener conto del condono, il Pil aumenta dello 0,16, la spesa delle famiglie residenti cresce dello 0,5 ed il reddito disponibile lordo segna un più 0,48. Se i contribuenti toscani faranno ricorso al condono, questo determinerà un calo del Pil dello 0,26 (risultato finale –0,09), una diminuzione della spesa delle famiglie dello 0,80 (-0,32 risultato finale) ed un riduzione del reddito lordo disponibile dello 0,84 (-0,30 risultato finale).

Gli indicatori delle diseguaglianze miglioreranno, seppur lievemente. “Paradossalmente: se la Finanziaria funziona, gli enti decentrati contraggono le spese ed il condono ha gli effetti desiderati – ha concluso Petretto – la manovra risulta moderatamente restrittiva, con effetti depressivi sul Pil, perché ridurrà il reddito disponibile dei contribuenti toscani”. “La partita si gioca tutta sul condono – ha aggiunto - Gli effetti distributivi saranno comunque abbastanza positivi, essendo questi soggetti relativamente ad alto reddito, e gli indicatori di disuguaglianza miglioreranno, seppur lievemente”.(

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