Riunione in Palazzo Medici Riccardi sul futuro dello stabilimento di Porta a Prato

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 Gennaio 2003 19:31
Riunione in Palazzo Medici Riccardi sul futuro dello stabilimento di Porta a Prato

“Se sotto l’operazione di smantellare l’area di Porta a Prato di Firenze ci fosse nascosto il disegno di utilizzare l’area in modo speculativo, ebbene questo piano va immediatamente bloccato: non convince un’area accerchiata da edifici non industriali”: per il Presidente della Provincia Michele Gesualdi “non è tollerabile che mentre le Istituzioni rispettano gli accordi, le Ferrovie invece facciano l’esatto contrario: le Ferrovie non rispettano gli impegni sistematicamente”. Per Gesualdi e per l’assessore al lavoro del Comune di Firenze Marzia Monciatti “occorre mettere in atto tutte le iniziative necessarie, tra Sindacati e Istituzioni per costringere le Ferrovie al rispetto degli accordi”.

Le considerazioni sono emerse stamani durante un incontro in Palazzo Medici Riccardi convocato su richiesta della Rappresentanza sindacale unitaria dello stabilimento delle Ferrovie di Porta a Prato con il Presidente della Provincia di Firenze Michele Gesualdi e l’assessore alle politiche del Lavoro del Comune di Firenze Marzia Monciatti. Introducendo la riunione Gesualdi ha sottolineato che le Ferrovie con il loro atteggiamento hanno “rotto un rapporto di fiducia con Istituzioni e Sindacati.

La credibilità venuta meno può essere recuperata solo rispettando gli accordi presi nella Conferenza dei Servizi del 1999. Vi erano impegni presi dagli Enti locali che sono stati da essi mantenuti e impegni delle Ferrovie che invece non sono stati rispettati. Le Ferrovie mandano agli incontri i propri dirigenti facendo fare loro la figura di coloro che non sono in grado di rispettare le cose che dicono di voler fare”.
Il Presidente Gesualdi ha molto insistito sulla funzione sociale delle Ferrovie soprattutto per quanto riguarda il mantenimento e lo sviluppo dell’area di Porta a Prato che è inserita nel tessuto industriale di Firenze: indebolirla vuol dire “indebolire tessuto storico e determinante per lo sviluppo dell’area fiorentina”.

Nell’incontro con i Sindacati è stato sottolineato come le Ferrovie abbiano creato “una frattura di credibilità tra Istituzioni, Sindacati e Ferrovie stesse. Le Ferrovie sistematicamente smentiscono se stesse e gli impegni che assumono gli uffici”. Il riferimento è in particolare all’ultimo impegno preso in Regione, lo scorso ottobre, per recuperare i ritardi sul Centro di dinamica sperimentale delle Ferrovie e sulle Officine di Porta a Prato, provvedendo da un lato a bandire i concorsi d’appalto per il Centro dinamica sperimentale, dall’altro procedendo a oltre 40 assunzioni a Porta a Prato.

“Questi impegni derivano dalla Conferenza dei Servizi del 3 marzo ’99 e da precedenti intese recepite dall’accordo preso in Conferenza, e sono stati sottoscritti anche da un ministro della Repubblica, tuttavia ancora una volta non sono stati rispettati”, hanno detto i partecipanti all’incontro in Palazzo Medici Riccardi. E’ emerso l’orientamento di mettere in atto tutti i percorsi necessari per il rispetto degli accordi. Nella riunione è stata anche affrontata la questione dell’area di Porta a Prato.

“Non sarà consentito a Ferrovie alcuna speculazione - è stato sottolineato - Deve prevalere il mantenimento a Firenze dello stabilimento ferroviario di Porta a Prato, garantendo così il livello occupazionale sottoscritto negli accordi”. Presto si terrà un nuovo incontro tra Provincia, Comune, Regione Toscana e Sindacati (con la presenza delle tre confederazioni) per individuare le iniziative da mettere in campo per ottenere il rispetto degli accordi.

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