La Toscana di Piero Calamandrei
Racconti e fotografie

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 dicembre 2002 15:38
La Toscana di Piero Calamandrei<BR>Racconti e fotografie

"Non vi è libertà ogni qual volta le leggi permettono che l'uomo cessi di esser persona e diventi cosa": con queste parole Piero Calamandrei esprimeva il suo concetto della democrazia e dello Stato. Al giurista, uno dei padri della Costituzione, professore, avvocato e letterato, è dedicata la mostra intitolata "La Toscana di Piero Calamandrei", che si terrà a Siena, presso la facoltà di Giurisprudenza, dal 18 dicembre 2002 al 18 gennaio 2003. Proprio alla facoltà di Giurisprudenza di Siena infatti Calamandrei insegnò Diritto processuale civile, dal 1920 al 1924, prima di trasferirsi a Firenze.
L'inaugurazione della mostra sarà preceduta da una lezione, che si terrà il 18 dicembre alle 15, nell'aula Magna della facoltà, su "Piero Calamandrei politico e giurista".

Parteciperanno il preside Vittorio Santoro, Enzo Balocchi e Nicolò Trocker, docenti di Diritto, e Laura Barile, docente di Letteratura italiana alla facoltà di Lettere di Siena, figlia di un allievo di Piero Calamandrei, che parlerà dell'opera letteraria del giurista.
La mostra viene realizzata in occasione della riedizione, da parte della casa editrice Le Balze, del libro "Inventario di una casa di campagna". L'allestimento, dal carattere documentario, raccoglie scritti e fotografie che ritraggono Calamandrei nelle passeggiate con gli amici, tra i quali appaiono anche Nello Rosselli, Benedetto Croce e Luigi Russo.
L'evento è organizzato dall'Ateneo senese in collaborazione con il Comune di Montepulciano e la Provincia di Siena.



Piero Calamandrei (Firenze, 21 aprile 1889 - 27 settembre 1956) fu grande giurista, uomo politico e letterato. Professore ordinario di procedura civile all'Università di Firenze, avvocato e presidente del Consiglio Nazionale Forense, fu altresì membro dell'Accademia dei Lincei e fondò e diresse "La Rivista di diritto processuale civile".
A Firenze durante il regime fascista cooperò con l'associazione "Italia Libera" e col "Circolo di cultura" e col giornale clandestino "Non mollare!".
Come politico Piero Calamandrei fu tra i fondatori del Partito d'Azione, fu membro della Consulta Nazionale e fece parte, alla Assemblea Costituente, della Commissione dei Settantacinque incaricata di redigere il testo della Costituzione della Repubblica, fece parte della Camera dei Deputati per Unità Socialista e diresse la rivista "Il Ponte" dalle pagine della quale sostenne le idee del movimento "Giustizia e Libertà".
Fu anche autore di poesie, di saggi in prosa di fine gusto letterario, di discorsi e commemorativi e su episodi storici della resistenza.
Studioso di forti convinzioni politiche e con un prezioso patrimonio di idealità civile, Piero Calamandrei fu appassionatamente impegnato a favore della pace e dell'unità europea; propugnò inoltre l'attuazione dei principi fondamentali della Costituzione Repubblicana.

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