Accesso al credito più facile, tassi agevolati e garanzie per le imprese

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 dicembre 2002 07:22
Accesso al credito più facile, tassi agevolati e garanzie per le imprese

FIRENZE- Le prime beneficiarie saranno proprio le imprese del settore moda, che nell’accesso alle agevolazioni al credito hanno la fetta più rilevante del plafond disponibile. Ma un po’ tutte le piccole e medie imprese e l’artigianato toscano (con un particolar richiamo al protocollo sull’imprenditoria femminile, che già esiste) beneficieranno del protocollo che la Regione Toscana ha rinnovato ed aggiornato lunedì con le maggiori banche che operano sul suo territorio. “Pensiamo che possa essere uno degli strumenti utili a sostenere ed aiutare lo sviluppo di tutto il sistema economico e sociale della Toscana - ha commentato il presidente Claudio Martini - Questo protocollo rafforza inoltre un rapporto “storico” tra la Regione e le banche che operano sul suo territorio”.
Sono previsti interventi anche per gli enti locali: come l’anticipazione di cassa, a tassi agevolati, per l’attuazione di programmi comunitari, i cui finanziamenti spesso arrivano all’ente solo quando i lavori sono oramai in stato avanzato.

E saranno pure studiati opportuni strumenti per le iniziative imprenditoriali promosse da “fasce deboli” della società. Il protocollo firmato lunedì stanzia fondi e fissa condizioni di tasso alle quali le banche si dovranno attenere nell’erogazione dei vari servizi. E qualora le imprese godano della garanzia di Fidi Toscana e di ArtigianCredito, i tassi saranno ulteriormente abbassati. Fino al 30 giugno sono stati confermati, per tutti, quelli già convenienti stabiliti dal protocollo originario del 1999; poi dovranno essere rivisti.

Il protocollo aiuterà anche una migliore attuazione del Docup 2000-2006 e del Piano di sviluppo rurale.
Gli strumenti
Ci sono interventi tradizionali e strumenti decisamente più innovativi. Come sostegno strutturale al tessuto imprenditoriale toscano - spesso sottocapitalizzato, a conduzione prevalentemente familiare e diffidente verso investitori esterni – sono stati pensati i prestiti partecipativi e gli interventi nel capitale di rischio delle piccole e medie imprese. Per i primi, non nuovi, è stato istituito un apposito fondo di rotazione: 15 milioni di euro (un terzo a carico della Regione e due terzi a carico delle banche) che serviranno a finanziare progetti di sviluppo aziendale delle piccole e medie imprese.

Il secondo intervento, mai realizzato fino ad ora, si alimenterà attraverso speciali fondi istituiti presso la Fidi Toscana e con risorse comunitarie per le zone inserite nel Docup 2000-2006. Di fatto consisterà nella sottoscrizione di partecipazioni al capitale di rischio delle piccole e medie imprese. Per facilitare invece l’accesso al credito sono stati costituiti presso Fidi Toscana tre speciali fondi rischi, alimentati sia dalla Regione sia dalle banche. Il primo – 7 milioni e 750 mila euro (il 70 per cento a carico della Regione ed il 30 per cento a carico delle banche) – è stato pensato per lo sviluppo rurale: servirà a garantire il ricorso al credito a medio e lungo termine e tutte quelle operazioni di leasing da parte di imprese agricole, forestali e di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti agricoli con investimenti fissi in beni materiali ed immateriali.

Il secondo fondo – 3 milioni e 550 mila euro (finanziato per metà dalla Regione e per metà dalle banche) – servirà a sostenere l’internazionalizzazione delle imprese, consentendo lo sviluppo di flussi di esportazione e la penetrazione nei mercati esteri, anche nuovi, di piccole e medie imprese. Per il rilancio dell’impresa ed il suo irrobustimento finanziario è stato invece pensato il terzo fondo di garanzia: 3 milioni di euro, per due terzi a carico della Regione e per il resto delle banche.

L’obiettivo è l’irrobustimento della struttura finanziaria delle imprese.
Esiste anche un plafond di 50 milioni di euro per smobilizzare crediti vantati dalle piccole e medie imprese nei confronti della pubblica amministrazione: il che significa Regione ed enti locali toscani, ma anche aziende sanitarie ed ospedaliere. Per sostenere infine le agevolazioni sui tassi nell’accesso al credito sono stati stanziati e messi a disposizione delle banche due fondi distinti. Il primo, di 500 milioni di euro, è destinato genericamente a tutte le piccole e medie imprese.

Il secondo, incrementato di ben l’87 per cento rispetto al protocollo del 1999, ammonta a 1 miliardo e 200 milioni di euro: dovrà sostenere le iniziative previste dal Docup 2000-2006 e dal Piano di sviluppo rurale. Ed almeno un terzo sarà destinato in via prioritaria alle imprese del settore moda. Il protocollo prevede anche forme di consulenza e “tutoraggio” per piccole e medie imprese ed enti locali – un modo per stimolare anche forme di “project financing” - e la promozione dell’artigianato, cercando di favorire la nascita di consorzi, cooperative o progetti territoriali.


Le banche che hanno sottoscritto il protocollo
Hanno sottoscritto il protocollo di stamani, che dovrà essere rinnovato a dicembre del 2004, il Monte dei Paschi di Siena, ma anche la Banca Toscana e la Cassa di Risparmio di Prato, che pur son parte dello stesso gruppo ma hanno firmato in maniera autonoma. C’erano anche la Banca Nazionale del Lavoro, a nome dell’intero gruppo, la Cassa di Risparmio di Firenze, la Banca Popolare di Lodi a nome del gruppo Bipielle di cui fanno parte tra l’altro le Casse di risparmio di Livorno, Lucca e Pisa, la Cassa di Risparmio di San Miniato a nome del relativo gruppo, la Cassa di Risparmio di Volterra, la Federazione Toscana delle Banche di Credito Cooperativo.

Fidi Toscana e Artingiancredito, benchè non firmatarie del protocollo, rivestono un ruolo strategico nell’attuazione di tutti gli strumenti previsti dall’intesa.

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