Università: dimissioni di tutti i rettori contro la Finanziaria 2003
A Firenze allarme e mobilitazione in Ateneo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 dicembre 2002 07:16
Università: dimissioni di tutti i rettori contro la Finanziaria 2003<BR>A Firenze allarme e mobilitazione in Ateneo

“È la prima volta che si verificano dimissioni di massa da parte dei rettori, ma il paese deve prendere coscienza della gravità della situazione: le università sono ormai al collasso e, se non ci sarà un’inversione di rotta da parte del governo, potranno sopravvivere ancora per non più di due o tre anni”. Sono le parole con cui il rettore dell’università di Siena e presidente della Conferenza Italiana dei Rettori (Crui) Piero Tosi ha annunciato ieri mattina le dimissioni in blocco di tutti i rettori degli atenei italiani, i quali hanno rimesso il mandato nelle mani del ministro dell'Istruzione Letizia Moratti per protestare contro i tagli al sistema universitario e alla ricerca previsti dalla Finanziaria 2003.

Dura la presa di posizione dei rettori: “Sembra che ci sia la chiara volontà di affossare l'università italiana ha detto a nome di tutti il presidente della Crui - la situazione è di assoluta ingestibilità”. “Da oggi – ha concluso Tosi - partirà inoltre in tutti gli atenei una mobilitazione che comporterà di fatto anche un'interruzione dei servizi di didattica e di ricerca”.
Nei prossimi giorni l’Ateneo fiorentino si mobiliterà per discutere e valutare la grave situazione che si profila nelle Università con la legge finanziaria ora in approvazione, ma soprattutto per lanciare pubblicamente un grido d’allarme.

Lo ha annunciato ieri il rettore dell’Università di Firenze Augusto Marinelli, di ritorno da Roma dove ha partecipato all’Assemblea della Conferenza dei rettori italiani (CRUI). “Insieme agli altri rettori italiani abbiamo deciso di mettere il nostro mandato a disposizione del Ministro, come segno del grave disagio che accusa l’Università italiana in questo momento – ha detto Marinelli – Prendo atto delle rassicurazioni espresse nel frattempo dal Ministero dell’Economia, ma il problema non sta solo nell’attuale finanziaria.

Il provvedimento, infatti, viene ad aggravare una situazione già fortemente critica”. Dal 2000, per esempio, gli Atenei hanno a carico dei propri bilanci gli aumenti stipendiali del personale. A Firenze questo significa una perdita complessiva, calcolando il periodo tra il 2000 e il 2003, di più di 64 milioni di euro. L’Università di Firenze, inoltre, è stata fortemente penalizzata, a partire dal 1995, dal meccanismo del “riequilibrio” dei finanziamenti tra le varie sedi universitarie (dal 2001 costa all’Ateneo 21 milioni di euro l’anno).

Si attende ancora, inoltre, la restituzione di parte delle somme anticipate per pagare gli scatti stipendiali per progressioni di carriera del personale - a carico dello Stato nel periodo tra il 1995 e il 1999. Si tratta di oltre 14 milioni di euro. “Con questi ritmi, nel giro di pochi anni, - ha sottolineato Marinelli - non saremo in grado nemmeno di erogare gli stipendi. ”
Si è svolta nel pomeriggio anche una seduta straordinaria congiunta del Senato accademico e del Consiglio di amministrazione dell’Ateneo, che hanno fatto propria la mozione - proposta dalla Conferenza dei Rettori e votata dagli organi accademici della maggioranza delle università italiane - nella quale si denuncia “l’impossibilità di garantire per l’anno 2003 i servizi essenziali alla formazione e alla ricerca dell’Ateneo e il diritto allo studio dei propri studenti, se non siano almeno restituite le risorse che il disegno di legge finanziaria prevede di sottrarre al sistema universitario nazionale e se non cessi l’indebito trasferimento automatico sul bilancio dell’Università di oneri derivanti da decisioni da essa non assunte”.

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