Scuola: in Toscana tagli immediati per oltre 13 milioni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 dicembre 2002 07:14
Scuola: in Toscana tagli immediati per oltre 13 milioni

FIRENZE "Strana politica per la scuola, quella del governo Berlusconi-Tremonti. Il Governo di centro-destra che avrebbe dovuto potenziare la scuola paritaria (ex privata) attraverso un sostanziale aumento dei finanziamenti, non solo non onora gli impegni presi riducendo pesantemente le previsioni nella finanziaria 2003, ma addirittura taglia drasticamente i finanziamenti già stanziati per l’anno in corso. Le conseguenze immediate sulle famiglie, sugli alunni e sui lavoratori delle scuole paritarie (private e comunali) sono facilmente immaginabili.

I tagli per la Toscana, ammontanti a 13.716.553 euro, si ripercuoteranno sulle 17.000 famiglie che usufruiscono del servizio, nonchè sui 2.000 lavoratori addetti, che sono ora a rischio stipendio". E' quanto afferma l'assessore all'istruzione, formazione e lavoro Paolo Benesperi, commentando le previsioni della finanziaria 2003 per il settore della scuola.
"Ma le stranezze - prosegue l'assessore - non finiscono qui. Gli stessi aiuti tanto sbandierati, che porterebbero nelle famiglie 200 euro ad alunno, in realtà altro non sono che un modesto credito di imposta facilmente e tempestivamente utilizzabile solo dalle famiglie con redditi medio-alti e certamente non contribuiranno a promuovere la scuola paritaria.

Se pensiamo che, parallelamente, dopo essersi inopinatamente appropriato, con paradossale spirito centralista, della pulizia delle scuole, favorendone l’affidamento ai privati, il governo ha tagliato i fondi necessari, lasciando le scuole in condizioni talvolta antigeniche ed i lavoratori delle ditte di pulizia sul lastrico, il paradosso continua".
Tutto questo, fa notare Benesperi, avviene durante un dibattito "poco edificante su un'improbabile devolution, che serve a mascherare una politica che affossa il sistema scolastico attraverso non un’azione di decentramento e quindi di razionalizzazione della spesa, bensì di taglio secco delle risorse".
"Chi, invece, come la Regione Toscana - conclude Benesperi - tenta di attuare correttamente almeno quanto già previsto dalla riforma del titolo V della Costituzione, integrando sistemi oggi drammaticamente separati quale quello della istruzione e della formazione professionale, vede le proprie leggi rinviate per mano del governo alla Corte Costituzionale.

Altro che devolution!".

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