Toccafondi (ApF): «C'è ancora un rischio amianto al teatro comunale?»
Papini (Verdi): «C'è l'ipotesi di una multisala cinematografica nell'ex-Fiat?»
Centrale del Latte: "Sì alla manifestazione"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 dicembre 2002 11:49
Toccafondi (ApF): «C'è ancora un rischio amianto al teatro comunale?»<BR>Papini (Verdi): «C'è l'ipotesi di una multisala cinematografica nell'ex-Fiat?»<BR>Centrale del Latte:

C'è ancora un rischio amianto al teatro comunale? E' uno dei quesiti posti, in una interrogazione, dal capogruppo di Azione per Firenze Gabriele Toccafondi. «Nei locali della "sala ballo" sono da poco terminati i lavori di bonifica dei soffitti dove esistevano dei pannelli di amianto - si legge nell'interrogazione - intanto gli esperti dell'agenzia regionale all'ambiente avrebbero rilevato una soglia molto più alta rispetto a quella consentita e la loro misurazione sarebbe centinaia di volte maggiore rispetto a quella consentita».

Per questo il consigliere del centrodestra chiede anche di sapere «se è vero che dalla bonifica alla rilevazione Arpat sono continuate regolarmente le prove del corpo di ballo negli stessi locali» e «se i dipendenti erano e sono a conoscenza di tali relazioni e del rischio amianto».
C'è l'ipotesi di una multisala cinematografica nell'area ex-Fiat di Novoli? E' quanto chiede di sapere Alessio Papini, capogruppo dei Verdi in Palazzo Vecchio. «In questa area - scrive Papini in una interrogazione - sono già previsti notevoli insediamenti urbanistici universitari, commerciali, residenziali, aziendali e il nuovo palazzo di giustizia.

Le multisale sono forti attrttrici di traffico e ne sono già previste due tra Firenze e dintorni: a San Bartolo a Cintoia e al centro commerciale "i Gigli", senza dimenticare che proprio nelle vicinanze di Novoli operano già varie sale cinematografiche». Secondo il capogruppo dei Verdi «i singoli cinema diffusi a livello rionale contribuiscono a ridurre la necessità di mobilità di cittadini garantendo un servizio culturale locale e nella zona più centrale della città esiste già un sistema di sale molto vicine una all'altra, in modo tale da servire funzionalemente da multisala».

Papini chiede perciò di conoscere «se esiste una valutazione sulla possibilità di forte riduzione di spettatori e incassi e possibile chiusura di sale cinematografiche a Firenze in seguito all'apertura di multisale» e «la valutazione dell'amministrazione in merito all'opportunità di limitare l'inserimento di nuove multisale nel territorio metropolitano».
«Appoggiamo la manifestazione di oggi del Forum Sociale di Firenze sulla Centrale del Latte. Questa azienda rappresenta un presidio essenziale per la Toscana e in particolare per la provincia di Firenze per quel che riguarda l'occupazione, per il ritiro di quote essenziali di latte toscano in particolare dal Mugello e per la sicurezza dei consumatori grazie alla tracciabilità locale dei prodotti commerciati dalla centrale del latte.

La centrale non deve essere smantellata». Lo ha dichiarato il capogruppo dei Verdi Alessio Papini secondo il quale «il bando di privatizzazione proposto dava garanzie sul futuro della Centrale imponendo un piano industriale che prevedeva il mantenimento della raccolta di latte toscano, il nuovo stabilimento col mantenimento dei livelli occupazionali e valorizzava l'inserimento di una quota importante di azionariato popolare». «Dopo il fallimento del bando - ha aggiunto il capogruppo dei Verdi - la questione va ridiscussa in consiglio comunale per capire quale possa essere il rapporto costi/benefici della cessione della Centrale.

La situazione attuale permette di inserire nell'assetto azionario la Regione toscana e la Provincia di Firenze reperendo i finanziamenti necessari alla costruzione del nuovo stabilimento alla Mercafir. Inoltre la situazione generale del mercato azionario potrebbe rendere possibile un percorso che porti ad un vero azionariato popolare su base locale con alleanze sinergiche con allevatori, consumatori, industrie agrarie toscane e distribuzione a livello regionale».

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