Migliorini: “Le città soffocano e il Governo taglia i fondi per i trasporti”
Traffico e grande viabilità: intervengo anche Gianni Conti (DL-Margherita), Barbaro e Formigli (DS)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 novembre 2002 16:08
Migliorini: “Le città soffocano e il Governo taglia i fondi per i trasporti”<BR>Traffico e grande viabilità: intervengo anche Gianni Conti (DL-Margherita), Barbaro e Formigli (DS)

22 novembre 2002 - Pubblichiamo un intervento dell’assessore provinciale ai trasporti, Mirna Migliorini, sul trasporto pubblico locale:
"Stretti nella morsa del traffico, inquinati da smog e polveri, stressati dalla incertezza di orari e tempi, tutti denunciamo la inadeguatezza dei servizi pubblici di trasporto che ci costringe ad avvalersi - ciascuno di noi - del mezzo privato aggravando l'avvitamento causa-effetto.
Da alcuni anni gli amministratori che hanno compiti di gestione della mobilità (Province e Comuni) stanno lavorando per introdurre elementi regolatori dosando, attraverso successive sperimentazioni, un mix di misure dissuasive all'uso del mezzo privato con una migliore offerta di trasporto pubblico (corsie protette, parcheggi scambiatori, piste ciclabili, integrazione tariffaria, intermodalità ferro gomma, Z.T.L., isole pedonali, bus elettrici) e se i risultati di impatto della mobilità sulle nostre città sono ancora troppo modesti, non vi è dubbio che è cresciuta la consapevolezza che le modalità di trasporto sono cruciali per la vita di un territorio.
D'altronde i dati ci dicono che, seppure in modo ancora troppo disomogeneo, vi è un incremento di passeggeri sui mezzi pubblici.

Inoltre, la politica di programmazione che Province e Comuni stanno elaborando in questi mesi, insieme alle aziende di trasporto pubbliche e private, per affrontare l'imminente fase della liberalizzazione del mercato, sta fornendo una mappatura precisa delle dinamiche della mobilità nell'area metropolitana e questo è certamente il presupposto per una offerta più appetibile di trasporto pubblico. Ma alla fine di questa opera di ricognizione e programmazione un nodo si appaleserà come ineludibile la scarsità di risorse da investire nei servizi di trasporto pubblico.
Paradossalmente, il miglioramento dell'offerta accrescerà utenza che chiederà più servizi - qualità/quantità - che richiederanno più risorse.
Questo paradosso auspicabile potrà essere in parte fronteggiato da una più acuta sagacia programmatoria, ma diventerà sempre più evidente che risorse pubbliche congelate da anni, con il contemporaneo ovvio aumento di tutti i costi componenti il servizio, sono palesemente insufficienti a reggere una domanda che dobbiamo far crescere se vogliamo evitare che le nostre città si trasformino in bolge ingovernabili.
Ora, a me sembra che su questo aspetto vi sia una sorta di pudore generale.

Tento di spiegarlo risalendo ad una realtà acclarata su cui vi è da tempo un giudizio pesante e diffuso - quella ciò di inefficienze di un sistema pubblico di trasporto che ha drenato risorse ingenti dando servizi pessimi.
Così è stato per responsabilità complessive. Oggi, però, non è più così vero. Il pudore, se di questo si tratta, deve fare posto alla responsabile denuncia di una insopportabile penuria di risorse per questo comparto strategico della vita sociale ed economica del nostro paese.
Deve diventare oggetto di battaglia politica il taglio dei finanziamenti per i trasporti pubblici; si riduce addirittura il fondo destinato al rimborso dell’Iva (224 milioni di Euro in meno nei bilanci degli Enti locali).
Questa legge finanziaria rischia di affossare il trasporto locale proprio nel momento in cui le città soffocano, la salute e la sicurezza dei cittadini sono compromessi, gli Enti locali programmano servizi migliori e mentre il sistema delle imprese si prepara alla sfida del mercato.
O si parla anche di questo, e gli organismi di rappresentanza Upi e Anci, la Conferenza Stato-Regioni-Enti Locali, lo pongono al centro del confronto con il Governo oppure si rischia di diventare spettatori di un declino inevitabile.
Mirna Migliorini
Assessore Viabilità, Trasporti e Protezione Civile
Provincia di Firenze"

Questo il testo dell'intervento del consigliere comunale Gianni Conti (DL-Margherita):
«La soluzione dei problemi connessi al traffico che dà origine a circa un milione di spostamenti al giorno, ha la sua "carta di navigazione" nel Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU 2002).

L'ipotesi strategica consiste nell' allentare la pressione del traffico privato con la tramvia futura e nell'uso della rete ferroviaria e delle busvie in sede protetta. L'attuazione del P.U.T., che sarà condizionata dai cantieri presenti e futuri, rappresenta una proposta d'organizzazione per ottimizzare gli spazi stradali i cantieri suddetti, proporre iniziative di supplenza del mezzo pubblico al mezzo privato, integrare i vettori disponibili (auto, motorini, bici, bus, treno, tramvie...) suggerire intermodalità di scambio tra i vettori suddetti ed implementare la rete di vie ciclabili.

Non entro nel merito dei vari capitoli in quanto andrebbero valutati nel dettaglio e non credo ciò interessi un granché. Il documento è realistico, tant'è vero che si afferma ..... durante il periodo di validità il già basso livello di servizio dei viali di circonvallazione sarà necessariamente ancor più basso per il triplice uso. Cantieri, funzione di attraversamento Est-Ovest, distribuzione interna di sezione o quartiere. Il rapidissimo sviluppo della motorizzazione privata ha messo in crisi il traffico urbano congestionato da una pressione largamente superiore alla capacità delle strutture urbane.

I trasporti pubblici urbani si svolgono in condizioni di inefficienza e antieconomicità, finora con gravi ripercussioni sulla finanza locale. Purtroppo, l'importanza relativa al traffico stradale appare destinata ad accrescersi anche in futuro. Ma l'espansione della motorizzazione nell'area metropolitana fiorentina, dovrà svolgersi in forme meno disordinate che nel passato, viste le disponibilità dei comuni contermini contro l'inquinamento. In questi anni si sono accumulati bisogni di mobilità inevasi.

Occasioni perse per il disegno ideale e coerente coi tempi di una usufruibilità di vettori gerarchicamente integrati. In questo quadro sono venuti al pettine i nodi, cioè si è anche accumulato un bisogno di soluzione per alcuni incroci fondamentali, per alcuni raccordi e svincoli, per i grandi collegamenti in prossimità dell'anello autostradale. In particolare, la cosiddetta "Ecovia Est-Ovest" in sotterranea, definita "semi-anello in destra d'Arno" da Varlungo a Castello. Si tratta della realizzazione di una seconda circolazione che potrebbe essere realizzata saldando la tangenziale Nord e Ovest al tracciato dell'Autosole nel tratto Firenze Nord-Firenze Sud.

Si tratta cioè di realizzare una struttura che consenta di collegare le aeree nordali esterne con quelle interne, con funzione di elemento di drenaggio e di smistamento del traffico proveniente dall'esterno. Nessuno deve pensare che l'adozione del PUT possa rappresentare una cura efficace e risolutiva. Il Piano è buono, l'arrivo dell'Arch. Mario Preti è una buona garanzia per migliorate la gestione della mobilità, ma Firenze avrebbe bisogno di molto di più, tanto di più. Menzione a parte, perché non materia di PUT, andrebbe fatta per tre proposte antiche e intelligenti che tendevano a costruire per Firenze una alternativa di grande circolazione con funzione distributiva organica, e che non hanno - incredibilmente - avuto seguito: - la rivisitazione del cosiddetto Asse Attrezzato in fregio alla Ferrovia; - la tratta Castello-Careggi; - il Sottopasso del Pellegrino con collegamento Careggi-Viale de Mille.

Purtroppo si è chiuso il ciclo in cui la vita e lo sviluppo della città dipendeva anche dalla capacità creativa dei suoi Assessori. Potrei scrivere diversi romanzi sulle realizzazione di Nicola Pistelli , Sergio Querci, Davis Ottati e Franco Tancredi. I soldi non c'erano neppure allora, però c'era l'inventiva e la creatività».

«Una volta approvato dal consiglio comunale in prima lettura, sul piano urbano del traffico è ancora possibile e anzi auspicabile raccogliere osservazioni e richieste di aggiustamento formulate da tutti: singoli cittadini, comitati, associazioni.

Le norme vigenti infatti prevedono trenta giorni per raccogliere in forma scritta queste osservazioni, che saranno successivamente vagliate dagli uffici del Comune e quindi valutate dall'assemblea di Palazzo Vecchio per l'approvazione finale». Lo hanno dichiarato Antongiulio Barbaro e Alberto Formigli, consiglieri DS, dopo la protesta dei commercianti di viale Giannotti ed in vista dell'approvazione del piano che si terrà nella prossima seduta del consiglio comunale. «Siamo consapevoli che molti aspetti possono essere corretti e migliorati - hanno aggiunto i due consiglieri diessini - nelle prossime settimane ci saranno occasioni di discussione per individuare le soluzioni e i correttivi necessari per risolvere le criticità di alcune zone: Porta al Prato, piazza Puccini, Fortezza da Basso, viale Talenti e, ovviamente, viale Giannotti.

Peraltro la discussione con le associazioni è già iniziata nella commissione consiliare ambiente e trasporti: in quella sede si è anche ipotizzato di portare al gennaio 2003 il termine ultimo in cui è possibile presentare le osservazioni al piano del traffico». «Le eventuali modifiche - hanno concluso Barbaro e Formigli - dovranno inserirsi armonicamente entro le linee strategiche del piano, con cui si punta a realizzare una riduzione del 10% dei flussi di traffico tramite l'apertura di una serie di parcheggi scambiatori ai margini della città, serviti con linee frequenti del trasporto pubblico la cui efficienza deve essere aumentata anche grazie all'incremento delle corsie preferenziali o busvie lungo le strade di accesso».

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