Un consiglio comunale tematico sulla vendita della Centrale del latte

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 novembre 2002 16:17
Un consiglio comunale tematico sulla vendita della Centrale del latte

Lo ha chiesto la capogruppo di Rifondazione Comunista Monica Sgherri. «Siamo di fronte ad una verità incontestabile, il fallimento del bando di gara - ha detto la Sgherri - di fronte ad una situazione del genere mi sembra francamente insufficiente una comunicazione dell'assessore Tani. A questo punto sarebbe opportuno rivedere la scelta di vendere questo gioiello della città». «Siamo molto preoccupati dalle dichiarazioni dell'assessore Tani che vorrebbe aprire una trattativa privata - ha proseguito la capogruppo di Rifondazione Comunista - si tratta di una scelta pericolosa che apre la strada alla svendita della Centrale.

Le risorse ci sono per poter comunque costruire il nuovo stabilimento e una politica coscienziosa rimanderebbe alla realizzazione del nuovo stabilimento, e dunque alla rivalorizzazione dell'azienda, l'eventuale decisione di una cessione di quote azionarie». «Ora più che mai - ha concluso la Sgherri - è importante non farsi dominare da questioni di principio, ovvero vendere comunque. Bisogna piuttosto riporre il primato della salvaguardia e della valorizzazione di questa importante realtà produttiva e di tutti quei piccoli produttori di latte che possono vivere e sopravvivere solo se questa realtà esiste».
"Il Comune ha il dovere di andare a verificare le reali intenzioni dei soggetti interessati all'acquisto progressivo della Mukki.

Fermare il percorso in questa fase, senza gli elementi per decidere è semplicemente assurdo". E' la ferma risposta dell'assessore alle aziende partecipate Simone Tani al capogruppo di Rifondazione Monica Sgherri che parla di "rischio di svendita della Centrale del Latte e quindi di rimandare alla realizzazione del nuovo stabilimento l'eventuale decisione di una cessione delle quote azionarie". "L'Amministrazione comunale non ha mai deciso per principio di vendere comunque, - ha ribadito l'assessore Tani- .

C'è invece un preciso dovere di verifica delle condizioni oggi non verificate a causa della prematura interruzione della procedura, fermo il principio di sviluppare e garantire la società e il suo tessuto produttivo."

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