Il consiglio comunale ha modificato lo statuto per evitare le elezioni al Quartiere 2, commissariato per 18 mesi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 novembre 2002 21:35
Il consiglio comunale ha modificato lo statuto per evitare le elezioni al Quartiere 2, commissariato per 18 mesi

«Sbagliato commissariare un quartiere per 18 mesi». Lo ha dichiarato il capogruppo dei Verdi Alessio Papini dopo la votazione, in consiglio comunale, della delibera che modifica lo statuto comunale. «Troppo lungo - ha commentato Papini - un commissariamento di un anno e mezzo al Quartiere 2, era meglio approfondire la possibilità di arrivare al voto entro l'anno. Dobbiamo considerare che un quartiere svolge funzioni di grande importanza come il parere su delibere essenziali per l'intera città.

I quartieri hanno anche molte altre funzioni, dalla gestione degli spazi verdi alla promozione di progetti urbanistici, economici e sportivi. L'ipotesi di un commissariamento di oltre un anno e mezzo è uno schiaffo al ruolo dei quartieri e rischia di svuotare completamente il loro ruolo».
«E' grave aver modificato lo statuto comunale per evitare le elezioni al Quartiere 2». Lo ha detto la capogruppo di Rifondazione Comunista Monica Sgherri. «Nella commissione affari istituzionali - ha spiegato la Sgherri - era stato chiarito che al Quartiere 2 si sarebbe potuto votare fin dalla prima settimana di febbraio.

In questo modo i cittadini avrebbero potuto scegliersi un altro presidente fino alla scadenza del mandato, ovvero nel giugno 2004. Con questa modifica, invece, si sceglie di fatto la strada del commissariamento: una scelta grave quella del consiglio comunale che preferisce le "gestione tecniche" ai "governi democratici". E' inoltre grave che le modifiche siano state fatte a vicenda ancora in corso». «Nelle discussioni informali - ha concluso la capogruppo di Rifondazione - è stato anche detto che la spesa per nuove elezioni era troppo onerosa.

Il diritto di poter votare e scegliersi i propri governi non può essere limitato da argomentazioni demagogiche: la lista dei risparmi è facile, lunga ma riguarda altre questioni».
«Le regole vanno condivise e se nel corso del cammino della legislatura ci si accorge che c'è un vuoto normativo è imnportente che tutti i gruppi consiliari, che rappresentano la città di Firenze, lavorino uniti per colmare tale lacuna». Questo il commento del presidente della commissione affari istituzionali Massimo Pieri dopo l'approvazione, a maggioranza qualificata, della modifica dell'artcolo 42 dello statuto comunale che riguarda lo sciogliementi dei consigli.

«Il senso dell'emendamento presentato dal collega Toccafondi e subemendato dal vicepresidente del consiglio Basosi - ha spiegato Pieri - va nelle direzione di riformare in modo concreto l'articolo 42. La modifica prevede, ad esempio, che di fronte ad un consiglio di quartiere sciolto per motivi politici dopo aver passato i tre quinti della legilsatura, sia il Consiglio comunale a decidere, tramite apposita delibera approvata a maggioranza qualificata, se i cittadini dovranno essere chiamati o no alle urne».

«Oggi ha vinto una concezione moderna della democrazia - ha concluso il presidente della commissione affari istituzionali - una concezione che vede maggioranza ed opposizione condividere la scrittura delle norme che regolano la vita delle istituzioni. Questa non è la vittoria di una parte politica o di accordi trasversali: è la vittoria di chi crede che le regole fondamentali debbano essere condivise».

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