VI Programma quadro sulla ricerca: “La politica europea continua a trascurare le Regioni”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 novembre 2002 07:27
VI Programma quadro sulla ricerca: “La politica europea continua a trascurare le Regioni”

BRUXELLES- All’Unione europea il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, chiede di non trascurare le reali capacità dei governi regionali in materia di programmazione, indirizzo e intervento sull’economia. La definizione delle strategie e l’elaborazione del VI Programma quadro sulla ricerca – 17,5 miliardi di euro, quasi il 4 per cento del bilancio dell’Ue - non hanno mantenuto le promesse accese dai primi orientamenti del commissario Busquin, tanto che “oggi dobbiamo lamentare un’insufficiente valorizzazione del ruolo delle Regioni” ha detto Martini, intervenendo alla Conferenza dedicata a “Lo spazio europeo della ricerca e il programma quadro”.
Le Regioni, secondo Martini - presente all’incontro insieme all’assessore regionale alla attività produttive Ambrogio Brenna -, hanno invece un ruolo centrale per favorire il più stretto legame tra ricerca e innovazione per almeno quattro motivi: possono animare e accelerare i processi innovativi, contribuendo a creare un ambiente favorevole all’innovazione; possono supportare la competitività dei sistemi di piccola e media impresa, anche promuovendo aggregazioni con altre regioni europee di caratteristiche simili, in modo da eliminare progressivamente i differenziali di sviluppo tecnologico e scientifico tra le regioni europee; possono garantire l’unitarietà delle politiche dell’innovazione, anche attraverso la creazione di reti e lo sviluppo e la mobilità del capitale umano; possono tradurre le strategie generali in politiche localizzate e concrete, recependo i segnali di innovazione che provengono dalle comunità scientifiche e produttive.
Martini si è quindi soffermato sul caso della Toscana, dove sono presenti sistemi locali d’impresa, anche specializzati in produzioni tecnologicamente mature, che presentano necessità innovative rilevanti.

Dall’esperienza della Toscana ha quindi fatto derivare sei possibili linee di sostegno all’innovazione: l’adozione di una filosofia più orientata al mercato, che parta dalle reali necessità innovative delle imprese facendovi convergere il sistema regionale di offerta tecnologica; un maggior coinvolgimento del settore privato nella definizione e nel finanziamento degli interventi; la diversificazione degli interventi su base territoriale; lo sviluppo di azioni di animazione, sensibilizzazione e formazione per innescare processi di cooperazione tra ricerca e piccole imprese; la creazione di un ambiente economico più favorevole per le piccole imprese hi-tech; lo sviluppo di azioni mirate a favorire la nascita di nuove imprese e il consolidamento di quelle esistenti in settori chiave.

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