Si svolgano ancora a Firenze le sessioni del Forum Sociale Europeo
Il Sindaco orgoglioso in consiglio
Gesualdi sulle giornate del Social Forum
Il Presidente delll'Ataf ringrazia il personale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 novembre 2002 17:59
Si svolgano ancora a Firenze le sessioni del Forum Sociale Europeo<BR>Il Sindaco orgoglioso in consiglio<BR>Gesualdi sulle giornate del Social Forum<BR>Il Presidente delll'Ataf ringrazia il personale

«Si svolgano ancora a Firenze future sessioni del Forum Sociale Europeo». E' quanto chiede un ordine del giorno presentato da tutti i capigruppo della maggioranza, dal consigliere Enrico Falqui e dalla capogruppo di Rifondazione Comunista Monica Sgherri ed approvato oggi dal Consiglio comunale.
Il documento esprime «grande soddisfazione per lo svolgimento sereno e la conclusione pacifica del raduno», considera «ancor più significativo che tutto ciò sia avvenuto nonostante un'incessante campagna di allarme e, in alcune espressioni, perfino di odio e denigrazione, sviluppata da mesi e fino all'ultimo da alcune forze politiche, soggetti associativi, commentatori e opinionisti spesso male informati sui contenuti e le finalità di tale manifestazione, campagna che ha purtroppo trovato risonanza in molti organi di informazione e in alcuni esponenti del Governo fino al Presidente del Consiglio, determinando artificiosamente tensione e preoccupazione in città, alla prova dei fatti rivelatesi largamente destituite di fondamento» e «stigmatizza l'attacco politico e la volontà di delegittimare le istituzioni locali, in particolare il sindaco Domenici e il presidente della regione toscana Martini» e «rinnova la propria fiducia e il proprio apprezzamento all'operato del primo, nonché la massima solidarietà al secondo».

I firmatari del documento valutano «positivamente ed esprimono ringraziamento per le modalità di gestione del sistema di sicurezza disposte dalle forze dell'ordine, per la risposta di accoglienza offerta dalla stragrande maggioranza dei cittadini di Firenze e degli esercizi commerciali, per l'efficienza complessiva dei servizi organizzati per far fronte a questo evento eccezionale dall'amministrazione comunale, dalle altre amministrazioni locali della provincia, della Regione Toscana e dagli enti e società esercenti i servizi pubblici locali, dalle associazioni di volontariato, dalle organizzazioni economiche e sindacali».
Nella Firenze del Social forum è stata tranquillissima.

Anzi, c'era una vitalità insolita, multiforme e multinazionale, ben diversa e ben più interessante da quella internazionalità (solo turistica) che invece si respira.
Grazie alla gente che sabato era in strada ad urlare "no alla guerra" la manifestazione si è trasformata in una vittoria politica. Adesso al Social forum viene riconosciuto il diritto di parlare. Molte persone hanno appreso per la prima volta che i "no-global" non vanno "solo" in giro a spaccare tutto, ma hanno anche qualcosa da dire.
"Io non credo ai miracoli.

Ma se in questa vicenda c'è stato un miracolo, lo ha fatto la città di Firenze. E tutti i ringraziamenti e i riconoscimenti che mi sono stati fatti in queste ore, anche oggi in questa sala, penso vadano intesi prima di tutto verso questa città, di cui mi onoro e sono orgoglioso di essere il sindaco". Lo ha detto stasera Leonardo Domenici, chiudendo il dibattito in consiglio comunale sul Social Forum Europeo. Un dibattito seguito da una folta rappresentanza di cittadini, che hanno lungamente applaudito il sindaco.

"Non è giusto ora parlare di scampato pericolo o di sospiri di sollievo - ha detto Domenici - Oggi si deve pensare soprattutto a ciò che questo evento ha significato per Firenze, per il suo ruolo e per la sua identità di città a vocazione universale, che proprio per questa sua attitudine si trova e deve accettare le sfide più di quanto accada ad altri luoghi. Se gli organizzatori hanno scelto Firenze, c'era un duplice motivo: da un lato per il suo forte e saldo tessuto civile e democratico, dall'altro per il suo valore simbolico, di città universale.

Sono soddisfatto, perché sono state raccolte le parole della lettera aperta che ho scritto ai fiorentini prima del Social Forum: auspicavo che la città mostrasse la sua anima vera, fatta di ospitalità, accoglienza, cultura e civiltà, e chiedevo a chi veniva da fuori di rispettarla come patrimonio dell'umanità intera. E questo è accaduto". Domenici ha ribadito il valore del dibattito che si è sviluppato a Firenze con il Social Forum: "Sarebbe un grave errore, direi un 'delitto politico' non ascoltare la voce delle migliaia di giovani venuti qui per discutere.

Se vogliamo costruire una nuova Europa, dobbiamo confrontarci con loro. E Firenze deve svolgere un ruolo importante in questo processo. Questa è la città del Social Forum - ha detto il sindaco - ma anche dell'Istituto universitario europeo: questa è una città che ha una vocazione che viene da lontano, dalla sinistra, dalla tradizione laica e liberale, ma anche e soprattutto dal pensiero legato al nome di Giorgio La Pira. Il suo è un messaggio ancora vivo, che va reinterpretato e aggiornato in termini nuovi rispetto alla globalizzazione, ma dall'alto valore profetico".

Venendo alle polemiche sull'apertura dei negozi, Domenici ha detto di "non aver mai criminalizzato quei commercianti che, sbagliando, hanno deciso di chiudere, anche dopo l'incontro che l'11 ottobre il prefetto ed io avemmo con le categorie economiche. Sarebbe interessante magari capire se poi ci sono state pressioni, chiare o nascoste, perché i negozi restassero chiusi". "Chi ha sbagliato, chi ha fatto un grave errore politico fomentando un clima di paura in città - ha detto ancora il sindaco - dovrebbe avere l'onestà morale e intellettuale di ammetterlo, dovrebbe aprire una riflessione seria, senza rinunciare alle proprie idee e ai propri principi, per elevare il tono del dibattito, ristabilire un clima di serenità in città e far crescere una classe dirigente che non si è dimostrata all'altezza.

Quando ci si vuole candidare al governo di una città, bisogna rispettarla. E questo qualcuno non l'ha fatto".
La riuscita dell’evento Social Forum si deve a tante componenti “che hanno contribuito a rasserenare animi e clima”. Il Presidente della Provincia di Firenze Michele Gesualdi, in particolare, vuole ringraziare “l’Agenzia di promozione turistica, che ha reperito 12 mila posti letto e ha svolto un puntuale servizio di accoglienza nelle giornate del meeting, la Protezione civile e la Polizia Provinciale, insieme ai dipendenti del settore Trasporti il cui impegno è stato decisivo nel far riuscire gli spostamenti e nell’elaborazione e diffusione del biglietto unico per le giornate del Social Forum”.

 “Incontrando i partecipanti al Social Forum – spiega il Presidente Gesualdi – ho potuto costatare la grande preparazione di molti di loro sui temi più diversi: tra di essi vi sono senz’altro alcuni che faranno parte della classe dirigente dell’Europa. Credo che si sia sollevata paura ed emotività perché molti di loro sono titolari di idee che mettono in discussione leadership acquisite e modi di concepire l’economia, ma anche l’egocentrismo che è all’origine delle parole urlate.

Si ha paura delle idee e allora si attacca il Social Forum, come se fosse una massa indistinta”. Dopo il Social Forum, “è in atto una ricomposizione della città tra chi ha partecipato all’evento, chi lo ha organizzato, chi lo ha guardato con serenità o con timore ma senza mettere in discussione la libertà di manifestare, e anche chi ha lasciato Firenze o si è chiuso perché è stato ingannato dalla campagna di paura. ”. Nei giorni del Social Forum molti dipendenti ATAF sono stati impegnati ad assicurare servizi aggiuntivi per i partecipanti, ma anche per le forze di polizia,con rinforzi sulle linee che portavano ai punti di accoglienza.

Sono state effettuate, infatti circa 360 corse straordinarie, trasportando oltre 24.000 viaggiatori ed al contempo sono state vendute dentro la Fortezza oltre 4.000 Travel Card. Fra l'altro risulta che si sono verificati numerosi casi nei quali gli autisti hanno spontaneamente proseguito il servizio e/o prolungato le corse per portare a destinazione, soprattutto nelle ore notturne, gruppi di giovani. Non sono mancati casi curiosi, come quando un autista mentre stava rientrando in deposito poco prima della 2:00, trova la fermata delle Scalette piena di ragazzi che lo pregano di raccoglierli; senza pensarci due volte ferma l'autobus e apre le portiere: prima di salire tutti i ragazzi si dispiegano su Piazza Stazione e improvvisano una "ola" per l'ATAF.

Tutto ciò è stato possibile grazie alla grande disponibilità manifestata da parte di molti dipendenti (autisti, addetti e coordinatori dell'esercizio, ecc.), ai quali il Presidente dell'ATAF, Aldo Frangioni, "ha espresso i più sentiti ringraziamenti per l'impegno dimostrato, che ha permesso di contribuire ad assicurare la migliore accoglienza da parte della città di Firenze".
(mr)

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