FSE: Forza Italia chiede un chiarimento in Consiglio comunale, ma anche in Parlamento

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 ottobre 2002 15:10
FSE: Forza Italia chiede un chiarimento in Consiglio comunale, ma anche in Parlamento

«Con le dimissioni di un altro consigliere la commissione speciale per la sicurezza non ha più ragione di esistere. Occorre quindi un chiarimento politico in Consiglio comunale». Lo hanno detto il capogruppo di Azione per Firenze Gabriele Toccafondi e il consigliere di Forza Italia Massimo Pieri. «Dopo 18 mesi di attività sono quattro i consiglieri dimissionari, l'ultimo ieri - hanno sottolineato Toccafondi e Pieri - avevamo previsto che la commissione, nata per strane rivendicazioni di visibilità di qualche consigliere, non avrebbe funzionato, e per questo motivo i consiglieri delle opposizioni non hanno voluto farne parte.

La commissione speciale avrebbe dovuto essere di stimolo al Sindaco ed all'ufficio "Città sicura" nell'elaborazione di progetti concreti per rendere più sicura e vivibile la nostra città, avrebbe dovuto ascoltare i cittadini, i comitati, avrebbe dovuto portare le istanze in Consiglio comunale ma non ha fatto niente di tutto questo e non ha fatto che perdere pezzi per strada». Secondo i due esponenti del centrodestra «l'unica soluzione è ritornare in Consiglio comunale con una nuova proposta che parta dalle esigenze di sicurezza che i cittadini esigono e non da richieste di poltrone da parte di qualche esponente della maggioranza».
Una nota dell'ufficio del Sindaco di Firenze, di oggi, detta disposizioni in merito all'uso del suolo pubblico durante la manifestazione del Social Forum dal 6 al 10 novembre.

Il Sindaco Leonardo Domenici ha interdetto, per quel periodo l'uso del suolo cittadino (revocando anche le concessioni gia' date). Quindi 2 giorni prima e 2 giorni dopo la manifestazione dei no-global, nella citta' non sara' possibile altro tipo di manifestazione.
«Sul Social Forum deve decidere il Parlamento perché Martini e Domenici sono troppo condizionati». E' quanto hanno dichiarato il capogruppo dell'UDC Federico Tondi e il consigliere regionale Marco Carresesi. «C'è da rimanere meravigliati - hanno spiegato Tondi e Carraresi - dalle dichiarazioni rilasciate dal Sindaco in un'intervista a un quotidiano nazionale in cui chiede al governo di dire se la città corre pericoli.

Evidentemente non ha letto la relazione che il capo della polizia De Gennaro ha discusso davanti al comitato parlamentare sui servizi quando dice che si prefigurano "dinamiche di violenza spontanea, azioni di guerriglia di strada, non controllabili soprattutto in un contesto urbanistico fragile e delicato come quello di Firenze dove bastano cento- duecento persone per far diventare ingestibile l'ordine pubblico". Inoltre le polizie straniere stanno segnalando arrivi pericolosi "almeno 1500 persone tutte con precedenti penali per motivi di ordine pubblico nell'ultimo anno" mentre l'occupazione di banche e supermercati è stata già annunciata da alcuni dei leader del movimento negli ultimi giorni.

Chiedo al sindaco se queste informazioni non rispondono alla domanda che ha posto al governo». «Da sempre - hanno aggiunto i due esponenti dell'UDC - la nostra posizione è stata di apertura al dialogo nei confronti di chi viene a Firenze per discutere su una tematica così importante come la globalizzazione, con l'unica pregiudiziale riferita alla tutela artistico - patrimoniale della città e alla sicurezza per i fiorentini. Siamo consapevoli che la stragrande maggioranza del movimento no-global è composta da persone ed associazioni armate di buon senso che vogliono confrontarsi in modo pacifico e costruttivo.

In questi mesi ci siamo mossi affinché il clima non si surriscaldasse e si potesse ospitare questa manifestazione come tante altre se ne svolgono a Firenze. Ma a quanto riferito dal capo della polizia bastano poche centinaia di violenti a mettere in serio pericolo l'incolumità di Firenze e dei suoi abitanti e, in queste condizioni, far correre un rischio di guerriglia di strada francamente ci sembra da irresponsabili. Tuttavia davanti a questi fatti nuovi il sindaco e il presidente della regione continuano ostinatamente a far finta che nulla stia accadendo, esponendo la città a un pericolo ora non più annunciato ma probabile oltre che possibile.

Viste le preoccupazioni fondate del ministro e la scarsa lucidità del sindaco e del presidente della regione, credo che sia il parlamento la sede più idonea a valutare lo stato delle cose e a indicare una via d'uscita nella speranza di poter contare sul consenso delle forze d'opposizione più responsabili». «Infatti - hanno concluso Tondi e Carraresi - se il governo decidesse in modo unilaterale di vietare la manifestazione sarebbe accusato dalla sinistra di utilizzare metodi fascisti e poco rispettosi della libertà di manifestazione garantita dalla costituzione.

Ma visto che la scelta di Firenze come sede del Forum Sociale Europeo è stata compiuta per volontà politica dei DS, è giusto che, in questo momento, ognuno in parlamento si assuma le proprie responsabilità davanti a uno scenario che, rispetto a qualche settimana fa è radicalmente mutato. Se il Parlamento sarà chiamato ad esprimere un voto sull'opportunità di tenere il meeting a Firenze viste le precarie condizioni di sicurezza, sarò curioso di vedere come voteranno i parlamentari diessini, se per una scelta garantista, nei confronti di Firenze, o garantista per "la faccia" di Domenici e Martini».

In evidenza