Dialogo sulla cooperazione tra le chiese e le istituzioni in un incontro ieri a Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 ottobre 2002 07:25
Dialogo sulla cooperazione tra le chiese e le istituzioni in un incontro ieri a Firenze

FIRENZE- Si apre un nuovo capitolo nei rapporti tra la Regione e la chiesa o, per meglio dire, le chiese toscane. "Per la prima volta le chiese e le istituzioni toscane mettono in comune le loro esperienze e le loro iniziative nel campo della cooperazione internazionale - pur nella autonomia di ciascun ente, tutti noi abbiamo in comune una radicata cultura del dialogo e valori profondi come pace, solidarietà, apertura al mondo ed alla mondialità". Lo ha detto ieir il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, intervenendo all'incontro 'Dialogo sulla cooperazione tra le chiese e le istituzioni', che si è tenuto oggi a Palazzo Bastogi e al quale hanno partecipato, tra gli altri, il responsabile dell’Osservatorio giuridico della Conferenza episcopale toscana, don Antonio Cecconi, e il vescovo di Pienza e Montepulciano, monsignor Rodolfo Cetoloni.
Il presidente ha ricordato che esistono vari tipi di solidarietà, che vanno oltre l'aspetto puramente umanitario.

Spesso le nazioni più deboli sono anche quelle in cui si trovano situazioni sociali gravi e numerose violazioni dei diritti umani, così molte volte è necessario vincolare lo sviluppo di progetti di cooperazione ad un cammino di crescita democratica. "La cooperazione deve evolversi dal primigenio approccio umanitario e cercare di costruire la pace partendo dallo sviluppo di processi di democratizzazione – ha proseguito Martini - Tutto ciò è necessario, anche per evitare che i nostri aiuti finiscano per finanziare dittatori o governi oppressivi.

Tuttavia non possiamo pensare di 'trapiantare' i nostri modelli occidentali in contesti totalmente diversi. Servono disposizione al dialogo ed una particolare sensilbilità storica, ed in questo è fondametale l'apporto dato dalla chiesa cattolica e da tutte le altre chiese, depositarie di una conoscenza millenaria degli usi e delle culture dei popoli". Sono molti i progetti di cooperazione internazionale portati avanti dalla Toscana, dai suoi enti e le sue istituzioni. Sono attivi rapporti con 68 paesi (21 nazioni in Africa, 16 nell'America Latina, 11 nell'Europa centro-orientale, 9 in Asia, 6 nell'Europa sud-orientale, 5 tra mediterraneo e Medio Oriente), circa un terzo dei membri dell'Onu.

In totale sono state destinate alla cooperazione risorse per 4.833.515 euro. "A noi non interessa mettere 'il cappello' su nessuna iniziativa – ha concluso il presidente Martini - né cercare di assimilare le varie iniziative ed appiattire le singole identità, al contrario vorremmo costruire un sistema regionale che valorizzi le sensibilità, i rapporti e l'autonomia di ciascuno. La cooperazione internazionale rappresenta forse un sassolino nel deserto, ma è l'unico strumento che abbiamo a disposizione e, sicuramente, insistendo con determinazione e coerenza, porterà ad esiti positivi".

Dopo aver assicurato il sostegno della Regione a tutte le iniziative volte a costruire la pace ed il dialogo tra i popoli, il presidente ha colto l'occasione per ringraziare la chiesa cattolica toscana per la grande disponibilità e l'apertura al confronto dimostrate in vista del prossimo Social forum di Firenze.

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