L'Annunciazione di Giovanni Dal Ponte restituita al suo antico splendore

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 ottobre 2002 17:52
L'Annunciazione di Giovanni Dal Ponte restituita al suo antico splendore

Oggi pomeriggio è stato inaugurato il restauro dell'Annunciazione, l'opera di Giovanni Di Marco detto Giovanni Dal Ponte che ha affrescato la lunetta del vestibolo del Salone De' Dugento di Palazzo Vecchio. L'artista, fiorentino datato fra il 1385 ed il 1437, deve il suo nome alle vicinanze della sua bottega al Ponte Vecchio. L'opera dell'Annunciazione è stata eseguita con la tecnica del buon fresco, arricchita grazie all'applicazione a secco di cinabro, lacche e azzurrite. L'affresco si presentava particolarmente rovinata, ricoperta da uno strato di polvere, nero fumo, materiali organici utilizzati come protettivi ma che col passare del tempo si sono rivelati dannosi, cera di candele, ritocchi pittorici di restauro.

"È importante segnalare - ha commentato l'Assessore alla Cultura Simone Siliani -, specialmente per chi è un abituale frequentatore di questi luoghi, l'opera tornata alla sua bellezza originale. I complimenti dell'Amministrazione vanno al restauratore Marco Marchetti, che ha lavorato sotto la direzione tecnica di Cristina Danti ed all'Opificio delle Pietre Dure che hanno reso possibile tale intervento. Dopo sei mesi di lavori, il risultato è veramente notevole. Da qui, in origine, partiva la Scala di Arnolfo che collegava il Salone De' Dugento col Cortile di Michelozzo, demolita durante la ristrutturazione del Palazzo".

Soddisfatta anche il Soprintendente dell'Opificio delle Pietre Dure Cristina Acidini Luchinat "è necessario ringraziare il mio predecessore Giorgio Bonsanti che diede impulso a questo restauro. Bisogna pensare che per il tempo speso, le persone e le risorse impiegate, il restauro ha richiesto più attenzione rispetto alla realizzazione stessa dell'opera originale. L'Opificio ha messo a disposizione il laboratorio scientifico (dotato di specialisti chimici e biologici) ed il laboratorio fotografico.

L'affresco era molto rovinato; anche il vetro di protezione ha prodotto effetti dannosi per il microclima che si era formato che ha soffocato l'opera ed opportunamente si è pensato di eliminarlo. L'Annunciazione ha una valenza artistica notevole ed il restauro ha permesso di riportare alla luce anche le originali tracce di oro. Si tratta di un recupero particolarmente importante dal punto di vista civile e religioso". Il restauro, durato sei mesi per complessive 500 ore lavorative con un costo stimato di circa 8.000 euro, è stato realizzato con una prima spolveratura della superficie pittorica tramite pannelli a setole morbide e poi è stato rimosso lo sporco comune tramite l'applicazione di una soluzione di acqua satura di carbonato o bicarbonato di ammonio e di resine a scambio ionico sull'azzurrite del fondo.

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