Calamità: anche i veterinari in prima linea

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 ottobre 2002 08:53
Calamità: anche i veterinari in prima linea

FIRENZE- In caso di calamità naturale ad essere colpiti non sono soltanto gli uomini e il territorio, ma anche gli animali. E' per questo che un gruppo di 34 veterinari del sistema sanitario pubblico seguiranno uno specifico corso di formazione. Insomma, insieme agli uomini della protezione civile anche i veterinari si preparano a scendere in prima linea. Secondo un modello già sperimentato in Versilia e in Garfagnana, si allenano a intervenire prontamente per disinfestare le carogne, rimuovere le carcasse degli animali morti ed evitare epidemie, fornire ricovero a chi è rimasto senza stalla, catturare quelli vaganti.

C'è poi la grossa questione dei controlli sulla salubrità degli alimenti animali e della conseguente distruzione di quelli non salubri, della vigilanza sulle cucine da campo e sugli alimenti che vi vengono preparati. Il progetto-emergenze ha lo scopo di formare una rete regionale per la gestione degli interventi in caso di calamità, in collaborazione con tutti gli organi della protezione civile già presenti sul territorio.
"Con la speranza che non ci sia mai bisogno di utilizzare queste risorse - precisa l'assessore regionale al diritto alla salute, Enrico Rossi - abbiamo però voluto finanziare con circa 38.000 euro un progetto formativo che riguarda una parte dei 263 veterinari pubblici che operano nella nostra Regione.

In caso di emergenza non è possibile improvvisare: gli interventi devono essere immediati e coordinati e tutti gli operatori della sanità che sono chiamati a fare la loro parte devono essere adeguatamente preparati". Il progetto emergenze, redatto in collaborazione con la Asl 2 di Lucca, e che avrà come scenario la zona di Castelnuovo Garfagnana, prevede la simulazione di stati di allerta in conseguenza di terremoti o inondazioni. Il modello che ha già funzionato in Alta Versilia e nella stessa Garfagnana, sarà esportato nel resto della regione tenendo conto delle diverse realtà geografiche.

Le squadre veterinarie di intervento saranno dotate di mezzi e strumenti idonei, dalle maschere antigas agli spruzzatori per disinfettanti. Attualmente i servizi veterinari regionali effettuano tra l'altro controlli negli allevamenti per sconfiggere malattie come la tubercolosi e la brucellosi. Nel 2001 sono stati fatti 580 controlli sui mangimi utilizzati negli allevamenti, 1.996 visite ispettive, 2.200 test rapidi per la BSE. L’obiettivo è quello di garantire la sicurezza delle carni prodotte e consumate in Toscana.

Da oggi hanno anche quello di preparare una task force di specialisti per interventi in caso di calamità naturali.

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