Manifestazione contro la guerra il 5 ottobre a Siena, alle ore 15:00 in Piazza Salimbeni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 ottobre 2002 07:10
Manifestazione contro la guerra il 5 ottobre a Siena, alle ore 15:00 in Piazza Salimbeni

"Non accettiamo la cultura della guerra e non crediamo che sia inevitabile -afferma il documento redatto dalle associazioni Siena Social Forum, Arci Siena, Emergency Siena, CIGL Siena, ATTAC Siena, U.D.S., Siena Social Forum Migranti, Giovani Comunisti, Partito della Rifondazione Comunista Siena, Comunisti Italiani Siena, Comitato per la pace USL 7 Siena, Cento idee per la pace, Ass. Corte dei Miracoli- C'è una opposizione massiccia in ogni paese d'Europa e in molti paesi sta cominciando la mobilitazione per la pace.

L'ennesima guerra che oramai appare una tragica normalità, sarà una catastrofe non solo per il popolo dell'Iraq e per i popoli del Medio Oriente. Ma sarà una guerra senza soluzione che potrà portare a un disastro globale. Coloro che dimostrano solidarietà con il popolo iracheno, coloro che sono contro la cultura della guerra non sono ascoltati alla Casa Bianca come a Londra, a Roma come a Madrid. Ma abbiamo la possibilità di influenzare i Governi europei, alcuni dei quali si oppongono a questa guerra.

La Germania un esempio per tutti. Facciamo appello a tutti i capi di Stato europei perché si dichiarino pubblicamente contro questa guerra in ogni caso, a prescindere dalle decisioni delle Nazioni Unite, e perché chiedano a George Bush di abbandonare i suoi piani di guerra e la sua nuova dottrina della guerra permanente e preventiva. La guerra imminente rende il Forum Sociale Europeo un appuntamento ancora più importante, facciamo appello ai movimenti perché moltiplichino il loro impegno alla partecipazione più ampia al FSE a Firenze dal 6 al 10 di novembre, che sarà un occasione unica per coordinare l'iniziativa europea contro la guerra e per dare vita ad una grande mobilitazione.

Facciamo appello alle cittadine, ai cittadini di Europa e alle loro rappresentanze per fare tutto il possibile per costruire il massimo di resistenza alla guerra".

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