Alta Velocità: 53 milioni di euro per il ripristino ambientale
Idra: come far pagare il contribuente tre volte

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 luglio 2002 15:02
Alta Velocità: 53 milioni di euro per il ripristino ambientale<BR>Idra: come far pagare il contribuente tre volte

FIRENZE- Il riconoscimento del danno ambientale richiesto dalla Regione è arrivato dopo due anni di battaglie. Dal governo arrivano 53 milioni di euro (più di 100 miliardi di vecchie lire) per il ripristino ambientale dei territori attraversati dalla linea ferroviaria ad alta velocità e per la loro valorizzazione. E’ stato infatti firmato un accordo tra la Regione Toscana, il Ministero dell’Ambiente, quello dei Trasporti, Rete Ferroviaria Italiana, Treno Alta Velocità e Regione Emilia Romagna per interventi di conservazione naturalistica, di risanamento idrogeologico e di valorizzazione ambientale che verranno finanziati in parte da Tav e in parte dal Ministero dell’Ambiente.

“E’ il risultato della nostra battaglia durata due anni – afferma il presidente della Regione Toscana Claudio Martini. Ci eravamo impegnati con le popolazioni del Mugello e le amministrazioni locali per ottenere il ripristino ambientale delle aree ferite dai lavori per l’alta velocità, pur garantendo il completamento dell’opera e l’avanzamento dei lavori. Il risultato raggiunto oggi dà ragione alla nostra tenacia. Con questi fondi – aggiunge Martini – si può dare risposta a interventi di ripristino e mitigazione ambientale indispensabili per avviare la valorizzazione del territorio.

La nostra soddisfazione crediamo sia la stessa delle popolazioni. L’accordo, finalmente, fornisce risposte adeguate alle accertate carenze della valutazione ambientale dei lavori della Tav in Mugello, in seguito alle quali più volte avevamo chiesto una rapida revisione degli accordi procedimentali relativamente al quadruplicamento ferroviario della tratta Firenze-Bologna”.
“In particolare - fa sapere l’assessore regionale all’ambiente Tommaso Franci - gli interventi riguardano la realizzazione di acquedotti, per 11 milioni di euro, nei comuni di Firenzuola, Scarperia, Borgo San Lorenzo, San Piero a Sieve, Vaglia e Sesto Fiorentino”.

Gli altri 42 milioni di euro sono invece destinati alla sistemazione idraulico forestale in un bacino di circa 200 Kmq, alla realizzazione di riserve idriche per circa 30.000 mc in 25 invasi, al drenaggio dell’acqua in prossimità di alcune gallerie, all’impermeabilizzazione di alvei fratturati, alla realizzazione di 12 invasi di pianura destinati ad uso irriguo e zootecnico, alla costruzione di un invaso di circa 300.000 mc destinato a produrre energia elettrica e ad interventi fognari secondo un piano di risanamento igienico ambientale.
Il via ai lavori sarà dato in seguito ai monitoraggi e alle valutazioni dell’Osservatorio Ambientale del Ministero.
“E’ la dimostrazione - conclude il presidente Martini – che quando prevale il metodo del confronto e la collaborazione istituzionale fra ministeri, regioni ed enti interessati, i risultati arrivano e sono positivi.

Possiamo dire che questo è un premio anche al rigore che abbiamo mantenuto nel tutelare gli interessi pubblici a fronte dei danni ambientali provocati dai cantieri, un rigore che ha anche portato la Regione a costituirsi parte civile nel procedimento penale aperto dalla magistratura fiorentina sulle irregolarità che sono state commesse nel corso dei lavori della Tav”.
"Bel colpo, presidente Martini! -commenta l'Associazione di volontariato Idra- Questi 53 milioni di euro per il ripristino ambientale (quale dolce eufemismo!) dopo i danni irreversibili provocati in Mugello dalla TAV rimarranno scritti nell’albo d’oro della Sua Giunta, crediamo.

Adesso si può andare avanti tranquilli a completare il disastro, perché, come assicura il presidente, "l’accordo, finalmente, fornisce risposte adeguate alle accertate carenze della valutazione ambientale dei lavori della Tav in Mugello". Ragguardevole teorema. Monetizzazione del danno ambientale? Macché! Il denaro (pubblico) compie il miracolo: estingue il danno, e al tempo stesso cancella ogni domanda indiscreta alle cattive valutazioni ambientali. La risposta alla VIA è nel biglietto verde.

Facendo un piccolo calcolo sul cosiddetto danno idrogeologico (un termine che suggeriamo di smettere di usare, da oggi in poi), ogni metro cubo di acqua di sorgente perso (per sempre) grazie alla TAV viene risarcito con 1 euro e 18 centesimi: che fanno 0,1 centesimi pubblici (2 vecchie lire) a litro. Un vero affare per l’ambiente.
Grande vittoria, questa dei 53 milioni di euro, anche per le associazioni ecologiste che avevano fatto del risarcimento il loro grande unico cavallo di battaglia.

Finalmente la merce ambiente ha un prezzo dignitoso!
Una vittoria, non nascondiamolo, per i cittadini colpiti nella salute, nel patrimonio e nelle attività economiche: non dubitiamo che questa colata di denaro pubblico beneficerà anche loro, i loro polmoni, i loro orecchi, il loro sistema nervoso, il loro portafogli.
E i lavoratori? che dire dei lavoratori? Potranno godere delle delizie del ciclo continuo, dello straordinario legalizzato e dell’ambita emarginazione sociale, osiamo sperare, anche nei nuovi cantieri del ripristino.

Per i disoccupati del Sud si spalancano opportunità insospettate.
Idra propone di festeggiare a novembre a Firenze, nell’occasione del Social Forum europeo, questo nuovo corso inaugurato dalla Regione Toscana: ci auguriamo che Martini, già membro della Giunta che nel ’95 affrettò l’approvazione di questo progetto TAV che in tutto il mondo ci invidiano, e oggi così vicino all’etica no global, vorrà spiegare agli alternativi europei i segreti della via toscana alla valorizzazione ambientale".
"Esprimo tutta la mia soddisfazione per il raggiunto accordo tra Ministeri dell'Ambiente e delle Infrastrutture, Regione Toscana e Tav sul finanziamento degli interventi per il ripristino ambientale del territorio coinvolto dai lavori dell'Alta Velocità -dichiara la Senatrice DS Vittoria Franco- Questo atto è la dimostrazione di quanto da tempo affermano gli enti locali, e cioè: che gli impatti verificatisi non erano stati previsti, a dimostrazione delle carenze iniziali della Valutazione d'impatto ambientale, e che quindi gli interventi individuati nello studio TRIMM della Comunità Montana del Mugello sono indispensabili per poter pensare ad una sistemazione e restauro dell'ambiente e del territorio feriti dai lavori dell'Alta Velocità."

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