Corridoio Tirrenico: "Sì al confronto ma solo su ipotesi costiera”
Uscita Uffizi: "I fondi dell'amministrazione? Solo se il progetto sara' quello originale"

Redazione Nove da Firenze
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19 giugno 2002 08:03
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FIRENZE- Continua il confronto tra le amministrazioni locali e il governo nazionale sulla determinazione dei progetti di sviluppo della Toscana.
Sì alle grandi opere infrastrutturali, dando vita a intese con il Governo che diano le necessarie garanzie. Per quanto riguarda il corridoio tirrenico, sì al confronto sull’ipotesi dell’autostrada costiera. Il no rimane netto, invece, rispetto all’ipotesi collinare. Questo, in estrema sintesi, quanto espresso dall’assessore ai trasporti Riccardo Conti nella sua comunicazione al Consiglio in merito alla posizione della Regione Toscana sulla legge obiettivo del Governo per la realizzazione delle grandi infrastrutture di trasporto, con particolare riferimento al corridoio tirrenico.

Conti ha spiegato che c’è da parte della Toscana un’apertura al dialogo: “La Toscana – ha detto - intende operare con una posizione chiara, esprimendo la volontà di procedere alla realizzazione delle grandi opere infrastrutturali necessarie che interessano il nostro territorio tramite intese con il Governo che diano le necessarie garanzie di realizzabilità nel rispetto dei caratteri ambientali, paesaggistici, storici, insediativi e dei trasporti”. L’assessore ha spiegato che la legge obbiettivo ha attribuito allo Stato compiti regionali in contrasto con la Costituzione: per questo la Giunta regionale ha presentato un ricorso alla Corte Costituzionale, poi seguita da altre regioni italiane.

Il Governo, davanti alle proteste, ha avanzato nuove proposte alle regioni ancora da valutare. “Mi auguro - ha commentato Conti - che si possa aprire una fase diversa. In Toscana, alla fine degli anni Novanta, si era dato il via a un processo che ha portato questioni come la Due Mari e il corridoio tirrenico verso una soluzione. Poi il clima che si è creato attorno alla legge obbiettivo ha provocato un blocco. Da parte nostra porteremo avanti il confronto con volontà e intransigenza”.
L’assessore ha quindi ricordato come la Toscana abbia presentato nel dicembre 2001 al Ministero dei trasporti 9 schede da inserire nella deliberazione del Cipe, tra cui il quadruplicamento ferroviario veloce Firenze-Bologna, la variante di valico dell’autostrada A1, il completamento del corridoio tirrenico e della “Due Mari” Grosseto-Fano.

Non ci sono, invece, due interventi su cui insiste il ministro Lunardi: la nuova autostrada Lucca-Modena, perché, spiega Conti, “attraverserebbe con gravi conseguenze ambientali e paesaggistiche territori di grande pregio”, né l’autostrada nelle colline della Maremma da Grosseto a Tarquinia perché “distruggerebbe un territorio incontaminato con spreco di denaro pubblico e senza risolvere i problemi di traffico lungo la costa”. Conti ha dunque proposto al Consiglio di condividere l’esigenza di approfondire lo studio dell’autostrada costiera, della viabilità alternativa e dei collegamenti ai porti, partendo dall’ipotesi del tracciato Anas del 2000 e valutando anche sistemi di pedaggio differenziati che tengano conto delle esigenze della mobilità locale, senza incentivare i traffici sulla Vecchia Aurelia a nord di Grosseto ed evitando la congestione, con il traffico pesante, della viabilità alternativa necessaria a sud di Grosseto.

“Con la differenza di spesa a carico pubblico tra l’ipotesi costiera e la più costosa ipotesi collinare - ha concluso Conti - si potrebbe finanziare il completamento della Due Mari, il raddoppio della ferrovia Pontremolese e l’adeguamento della viabilità statale dei valichi appenninici”.

L'Amministrazione comunale non contribuirà con suoi fondi a un progetto per l'uscita degli Uffizi sostanzialmente diverso da quello già approvato di Arata Isozaki. La decisione è stata formalizzata ieri dalla giunta su proposta dell'assessore all'urbanistica Gianni Biagi.

"L'Amministrazione comunale ha messo a disposizione del Ministero ai beni culturali il terreno per la realizzazione dell'uscita a titolo gratuito - ha spiegato l'assessore Biagi - oltre a 6 miliardi e 675 milioni di vecchie lire (circa 3 milioni e 400mila euro) frutto di un accordo con le Edizioni Property, proprietarie dell'ex cinema Capitol". In dettaglio si tratta di oltre un milione e 900mila euro derivanti dalla cessione del terzo piano dell'ex sala cinematografica, in origine destinata all'Amministrazione comunale, mentre il resto arrivano da una sponsorizzazione delle Edizioni Property.

"Abbiamo già versato al ministero una prima tranche di un milione e 900mila euro - ha aggiunto l'assessore Biagi - con i quali è stata pagata la progettazione preliminare e l'esecuzione dei rilievi archeologici. L'Amministrazione vuole andare avanti con la realizzazione dell'opera e farà la sua parte in termini economici ma non con le modifiche sostanziali chieste dalla soprintendenza ai beni architettonici e ambientali. Ogni modifica sostanziale mette in gioco la credibilità dell'Amministrazione che ha bandito un concorso regolarmente effettuato - ha concluso l'assessore Biagi - ed espone l'Amministrazione stessa a una serie di ricorsi che bloccheranno l'opera per molti anni".

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