Si vendono le case del Comune per far cassa, senza tener conto degli assegnatari

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 giugno 2002 13:32
Si vendono le case del Comune per far cassa, senza tener conto degli assegnatari

«Siamo curiosi di vedere cosa succederà lunedì, in Consiglio comunale, al momento del voto della mozione Barbaro-Caffaz sugli indirizzi per la vendita di alcuni appartamenti di proprietà comunale. La sceneggiata al Consiglio straordinario di giovedì scorso ha confermato che questa maggioranza è unita e compatta solo sull'ordinaria, anzi "banale amministrazione", ma quando si tratta di affrontare situazioni più politiche si spacca, come sulle privatizzazioni e sul bilancio, ed evidenzia insanabili fratture e diversità».

E' quanto hanno dichiarato i consiglieri di Forza Italia Bianca Maria Giocoli e Graziano Grazzini. «Giovedì, dopo che la mozione era stata portata con procedura d'urgenza in Consiglio - hanno aggiunto - l'urgenza è misteriosamente sparita visto che ci sarebbero state grosse sorprese al momento del voto. Le assenze strategiche del capogruppo dei Verdi Alessio Papini, del capogruppo di Insieme per l'Ulivo Giovanni Fittante e del consigliere de La Margherita- Rinnovamento Italiano Simone Menci, gli accorati distinguo di Basosi e le perplessità di alcuni "petali" della Margherita, oltre alla conclamata contrarietà dei Comunisti Italiani, hanno determinato un "penoso" rinvio».

«Ma il problema di fondo rimane - hanno concluso Giocoli e Grazzini - si è voluto rimediare, cambiandolo totalmente, un indirizzo votato a marzo dal Consiglio comunale che vincolava il ricavato della vendita di questi immobili all'acquisto di nuove case. Ma questo indirizzo non piaceva all'Assessore Albini né al resto della giunta che, senza un piano definito di riutilizzo del denaro, senza tenere in conto delle difficoltà degli assegnatari che dovranno lasciare le abitazioni, senza nessun rimorso davanti alle ipotesi di spopolamento di vie storiche come via dei Pepi trasforma il Comune in un'agenzia immobiliare, perdendo di vista le esigenze sociali che dovrebbero essere le priorità di una amministrazione.

Ha ragione Nanni Moretti: ma quando farete qualcosa di sinistra?».
«Un amministrazione di sinistra deve tenere conto delle fasce più deboli. E per questo il Comune dovrà salvaguardare gli inquilini che hanno un reddito basso ed i portatori di handicap». E' quanto chiedono, in un emendamento, i consiglieri del gruppo dei Comunisti Italiani per vendere gli 83 alloggi di proprietà comunale che sono stati inseriti nella lista delle alienazioni presentata dall'Assessore Tea Albini. «Chiediamo anche garanzie certe - hanno aggiunto il capogruppo Nicola Rotondaro ed i consiglieri Lorenzo Marzullo e Luca Pettini - affinché gli assegnatari che non potranno o non vorranno acquistare l'appartamento vengano sistemati nella zona preferita della città, in alloggi adeguati al numero dei componenti ed alle problematiche del nucleo famigliare».

«Rischia di diventare ideologico il legame diretto fra le vendita di parte del patrimonio immobiliare e gli investimenti per opere pubbliche - hanno proseguito i consiglieri dei Comunisti Italiani - per questo chiediamo di valutare la possibilità di finanziare queste opere, che noi riteniamo comunque importanti, ricorrendo ad altre fonti di finanziamento, come, per esempio, l'accensione di mutui». «Qualche opera, meno essenziale - hanno concluso Rotondaro, Marzullo e Pettini - potrà essere anche rimandata di un anno.

Andrà infine proseguita la battaglia che il Sindaco sta conducendo in modo molto positivo per l'introduzione della tassa di scopo. Su questo chiediamo che la Regione Toscana, che ne ha attualmente i poteri, di legiferare rapidamente».

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