San Miniato: il 7 giugno un convegno sulle proposte di modifica della legge nazionale del Tartufo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 maggio 2002 15:46
San Miniato: il 7 giugno un convegno  sulle proposte di modifica della legge nazionale del Tartufo

FIRENZE- In questi ultimi anni la Regione, in collaborazione con le associazioni dei tartufai toscani, ha adottato numerosi provvedimenti per la tutela e la valorizzazione dei tartufi toscani, importanti non solo per gli aspetti economici ma anche, e soprattutto, perché si tratta di prodotti naturali strettamente legati ad ambienti della nostra regione.
Fortemente caldeggiata dalle associazioni è stata la modifica alla legge regionale 50/95, che destina interamente le somme versate per l’autorizzazione alla raccolta, alla realizzazione di interventi nel settore della tartuficoltura, interventi che devono essere inseriti in programmi annuali elaborati dalle amministrazioni provinciali.

Fra questi interventi assumono particolare rilevanza il censimento e la mappatura delle aree tartufigene, effettuati secondo una metodologia ormai collaudata a partire dalle prime esperienze condotte dal Comune di San Giovanni d’Asso e, successivamente, dalla Comunità montana del Mugello. Di tutto questo si parlerà al convegno organizzato per venerdì 7 giugno a San Miniato, sul tema, appunto ”Proposte di modifica della legge quadro 752/85 in materia di raccolta, coltivazione e commercializzazione dei tartufi”.


Proprio su queste aree, inserite negli strumenti urbanistici comunali, si applicano le disposizioni dell’articolo 60 del Regolamento di attuazione della legge forestale della Toscana a tutela delle piante forestali potenziali ospiti delle varie specie di tartufo.
Momento qualificante degli interventi a tutela delle aree tartufigene è il coinvolgimento delle associazioni dei tartufai, in funzione di supporto e consulenza al censimento delle tartufaie e nella realizzazione degli interventi di miglioramento e mantenimento delle stesse aree.

In tutte queste fasi i tecnici dell’Arsia garantiscono, secondo quanto disposto dalla legge, il necessario e qualificato supporto tecnico scientifico.
Altro importantissimo settore di intervento, nel quale il ruolo principale è svolto dall’Amministrazione regionale e dall’Arsia, è quello dell’informazione. Proprio a seguito delle recenti modifiche al quadro normativo è stata avviata la ristampa del volume “Il tartufo: piccola guida alle norme, alle procedure, ai servizi” e di pari passo procede la realizzazione di una piccola guida destinata ad illustrare i caratteri distintivi, le aree di provenienza, i periodi di raccolta e le modalità di consumo dei tartufi toscani.


All’informazione si collega strettamente la serie di iniziative di valorizzazione del tartufo che, nella nostra regione, interessano tutte le aree tipiche di produzione del tartufo bianco (Casentino, Colline Sanminiatesi, Crete senesi, Mugello, Val Tiberina) e quella del tartufo marzuolo del litorale della Maremma grossetana.
Il tema del convegno è particolarmente rilevante per il futuro, a livello nazionale, del settore della tartuficoltura in quanto con questa proposta si ipotizza un regime fiscale più congruo ed equo dell’attuale che riconosca le peculiarità dell’attività del tartufaio, che si connota, nella stragrande maggioranza dei casi, come fonte di reddito integrativo.

Un più adeguato regime fiscale dovrebbe contribuire senz’altro a regolamentare gli scambi di mercato, consentendo una miglior tracciabilità del prodotto della quale, analogamente a quanto avviene per altre produzioni, si avvantaggerebbero raccoglitori, commercianti, ristoratori e consumatori.
E’ auspicio della Regione che dal convegno, a cui parteciperanno rappresentanti della Commissione Agricoltura del Senato, dei ministeri dell’Economia e delle Finanze e del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, riprenda vigore l’iter di revisione della legge nazionale, consentendo di giungere quanto prima ad una nuova normativa che soddisfi le aspettative di tutti.

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