La Colonna Operativa Antincendio di Bagno a Ripoli

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 maggio 2002 14:33
La Colonna Operativa Antincendio di Bagno a Ripoli

La Vab Sezione di Bagno a Ripoli e Distaccamento di Rignano sull’Arno, con il patrocinio delle due Amministrazioni Comunali, presenta la Colonna Operativa Antincendio Bagno a Ripoli (Coab), una struttura nata in seguito ai vari interventi di repressione e bonifica di incendi boschivi effettuati in tutto il territorio toscano.
La manifestazione si terrà sabato 25 maggio 2002, presso i giardini “I Ponti“, a Bagno a Ripoli/Capoluogo, secondo il seguente programma:
Ø Ore 10: apertura della manifestazione e presentazione delle varie strutture presenti alle autorità invitate.
Ø Ore 12.30: piccolo buffet alle autorità invitate.
Ø Ore 15: apertura della manifestazione alla cittadinanza.
Il Coab è una colonna nata nel 2001 all’interno della Sezione di Bagno a Ripoli e del Distaccamento di Rignano sull’Arno, composta da un’autobotte 4x4, due fuoristrada attrezzati con modulo antincendio, due fuoristrada adibiti al trasporto di personale ed attrezzature ed un organico di quindici volontari specializzati in qualsiasi tipo d’intervento.

La Sezione e il Distaccamento si sono sentiti in dovere di creare questa colonna in seguito ai vari interventi di repressione e bonifica sul territorio regionale sempre su specifica richiesta della Regione Toscana.
Nel corso della manifestazione, saranno presentate le attrezzature di Protezione Civile a disposizione della Sezione e del Distaccamento, utilizzate nelle varie emergenze capitate nell’ultimo decennio, iniziando dalle microcalamità a livello comunale nel 1992, passando ad eventi calamitosi più drammatici quali l’alluvione della Lunigiana nel 1996, poi nel 1997 il terremoto di Umbria e Marche.

Successivamente nel 2000 e nel 2001 la devastante alluvione che ha colpito Piemonte e Valle d’Aosta. Tutti questi interventi saranno illustrati da un servizio fotografico, da cartelloni contenenti i dati tecnici delle attrezzature più complesse e dai volontari pronti a fornire qualsiasi tipo di informazione. Sarà inoltre illustrata l’opera di rimboschimento e tutela ambientale effettuata dalla Sezione e dal Distaccamento, sempre in collaborazione con le due Amministrazioni potendo così attuare la legge che prevede la piantumazione di “Un albero per ogni neonato”.

La Storia della Vab
Gli anni Sessanta - al pari dei periodi antecedenti - avevano dimostrato come in Italia non si desse abbastanza importanza al grave problema degli incendi boschivi che, estate dopo estate, divoravano centinaia di ettari di bosco e macchia sull’intero territorio nazionale.
Ciò si accompagnava alla mancanza di qualsiasi forma di volontariato del settore ed alla assenza di qualsiasi struttura potesse essere qualificata come Protezione Civile, gravando il duro compito della repressione degli incendi boschivi sul Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e sul Corpo Forestale dello Stato.

In questa triste situazione per i nostri boschi nel 1973, sul quotidiano fiorentino ‘La Nazione’, venne pubblicato un articolo in cui un amante della natura lanciava l'idea di fare qualcosa di costruttivo per arginare la piaga degli incendi forestali, proponendo di utilizzare bombole di ossigeno (del tipo impiegato per le immersioni subacquee) per spingere a pressione getti di acqua sulle fiamme.
A tale articolo fece eco l'interessamento di una decina di persone che, riunitesi, pensarono di sfruttare l'iniziativa per costituire un gruppo di volontari che vigilasse sui boschi dell'hinterland fiorentino, al fine di prevenire gli incendi e reprimerli in ausilio alle forze istituzionali, mai sufficienti per fronteggiare adeguatamente gli eventi di tal genere.
Così, in un sottoscala di una abitazione di Via Benedetto Dei a Firenze, nacque la Vab, con lo stesso logo di adesso ma con il significato di Volontari Antincendi Boschivi, che vide formalmente la luce nel 1974 quando fu registrato lo statuto sociale.
All'inizio i volontari svolgevano attività di vigilanza, utilizzando le loro auto private per pattugliare le colline fiorentine e segnalando ogni principio di incendio; effettuavano anche un'importante e capillare azione di sensibilizzazione dell'opinione pubblica, informando - ad esempio - campeggiatori ed agricoltori sui divieti di accendere fuochi nei periodi di grave pericolosità.
Gli aderenti, equipaggiati con vecchie tute blu o verdi, un pennato, una frasca ed un "baracchino", iniziarono anche a dare una mano nella repressione degli incendi, incontrando una certa, e comprensibile, diffidenza da parte degli organi a ciò preposti ma cercando di dare il loro meglio in tale difficile attività.
I soci Vab hanno, da sempre, rinunciato alla retribuzione oraria prevista per i volontari occasionali, devolvendo quanto ricevuto all'Associazione al fine di acquisire veicoli ed attrezzature; così, a poco a poco, apparvero i primi furgoncini Fiat 850 o le vecchie autovetture che furono dipinte di giallo con una striscia rossa o arancione longitudinale.
Presto nacquero le prime Sezioni distaccate: a Prato, a Pistoia, ad Arezzo, sul Monte Amiata (SI), a Genova, Rimini, Marino Laziale (Roma), Castra (FI), Borgo San Lorenzo (FI) e poi ancora a Bagno a Ripoli (FI), Vernio (PO), Montecatini (PT), Monte Argentario (GR) e diverse altre ancora.
Nel 1978, l'Associazione ha modificato il suo acronimo in Vigilanza Antincendi Boschivi e cambiato lo statuto associativo che è rimasto in vigore fino al 1994, quando la Vab si è regionalizzata perdendo la possibilità di aprire proprie Sezioni sull'intero territorio nazionale; di queste ne sono rimaste solo tre: a Rimini, a Ferrara e a Santa Agata Feltria (PS), che si sono costituite in Vab regionali per l'Emilia Romagna e per le Marche.
Pian piano si è ampliata la tipologia dei servizi svolti dalla Vab, che ha iniziato ad interessarsi di protezione civile ancor prima che tale concetto fosse elaborato e quindi riconosciuto in sede legislativa; il primo intervento di una certa consistenza fu l'invio di materiali e volontari in Irpinia in occasione del terremoto del 1980.
L'Associazione si presenta oggi mutata nelle sue strutture operative, altamente specializzate, e nella preparazione professionale dei suoi volontari, ma mantiene vivo il genuino spirito di amore per l'ambiente che l'ha caratterizzata fino dal primo giorno.
All'appuntamento del 2000 la Vab si presenta con 29 sedi operative in Toscana, sulle quali gravitano più di 1500 volontari equipaggiati con oltre 100 veicoli deputati allo svolgimento dei servizi istituzionali, sia antincendio che di protezione civile.

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